Già il 7 dicembre scorso, Dagong Global Rating, l’agenzia di rating cinese, aveva declassato l’Italia al livello BBB con out look negativo (lo stesso della Mongolia! ) considerando gli sforzi messi in campo dal governo italiano, come semplici toppe per non far affondare la nave.
S&P conferma oggi questa scelta e certifica che la mancanza di crescita non permetterà la ripresa della nostra economia e, a quanto pare, non reputa la situazione politica italiana adatta a guidare processi virtuosi.
Il fatto che sotto la cenere ci siano gli stessi personaggi che hanno favorito e creato la situazione dove ci troviamo, non ispira fiducia. Una volta mandato a casa Monti, dopo le elezioni esiste il serio rischio che la vecchia politica, rappresentata dai Dalema, Berlusconi, Di Pietro, Bossi e compagnia bella, ritornino al timone come se nulla fosse accaduto.
A questo si aggiunge il rischio che, dopo la bocciature del referendum da parte della consulta, la legge elettorale non venga modificata permettendo l’ingresso in parlamento personaggi di dubbia capacità e solo affini alle esigenze dei segretari di partiti e non dei cittadini.
Altro sospetto è la bocciatura dell’arresto di Cosentino. Il fatto stesso che alcuni dei suddetti personaggi del vecchio governo dimostrino di avere ancora influenza sulle scelte del parlamento, pone il serio dubbio che le riforme necessarie potranno essere effettivamente varate ed essere efficaci, specie a ridosso delle elezioni.
Mi chiedo, a questo punto, se non sia il caso di mettere mano subito e di imperio alla legge elettorale e farla approvare, per poi andare subito alle elezioni.
Questo potrebbe resettare la situazione attuale, dando più fiducia ai mercati, basti vedere cosa è accaduto in Spagna, dove pur avendo un quadro economico peggiore di quello Italiano, il paese riesce a riscuotere la fiducia degli investitori.