È incredibile leggere questi tweet di Marta Vincenzi, appena sconfitta alle primarie del centrosinistra per le Amministrative di Genova da Marco Doria, indipendente spinto fra gli altri dal prete di strada don Andrea Gallo e dal leader di Sel Nichi Vendola.
È il suo account, ma qualcuno visti i toni addirittura arriva ad ipotizzare che sia stato hackerato. Linkiesta ha chiesto e ottenuto conferma dallo staff della Vincenzi: è lei in persona a scrivere.
Il sindaco ligure ne ha per tutti: in primis per Gallo («A proposito, chissa’ dove sarebbe stato Don Gallo al tempo di IPAZIA?») (sul chi è Ipazia basta consultare Wikipedia) ma anche evidentemente per gli elettori genovesi. La sua tesi è che una donna sindaco era indigesta.
«Se una donna ti fa pagare il parcheggio dell’Auto in doppia fila a cui non rinunci e’ davvero una megera!»
Da maggio non ci sara’ piu’ un sindaco donna in nessuna grande città italiana ne’ di destra ne’ di sinistra.
Basta con sta fissa delle infrastrutture, di Smart cities. Vuoi mettere come e’ meglio parlare di beni comuni? Specie se benedisce Don Gallo
Il mio errore e’ stato questo. Ho persino cercato di nobilitare la guerra che mi hanno fatto dipingendo le primarie come utili.
Nel voto a Doria come voto anticasta Nel tutti uguali. Viva i predicatori. Nel non riconoscere l’onesta fatica del riformismo vero.
Non sono riuscita ad essere discontinua sino in fondo Speravo che il PD mi digerisse elaborando il lutto del 2007. Non e’ successo.
Su twitter la risposta ironica non si fa attendere: al sindaco che cita Ipazia, si replica con l’hashtag #iPazzia