Il senatore Marco Perduca, del Partito Radicale, ha risposto al mio ultimo post, in cui raccontavo come il MEK avrebbe portato a termine azioni terroristiche in Iran per conto di Israele. Il MEK stesso ha risposto alle accuse con un comunicato stampa ufficiale. Le contrastanti reazioni di chi, tra i politici americani, chiede la cancellazione del MEK dalla lista dei gruppi terroristici, ma ne loda gli attentati.
La Cia ha rivelato pochi giorni fa che i Mujaheddin-e Khalq (MEK), un gruppo politico di opposizione illegale in Iran e con sede a Parigi, organizzano attentati terroristici per conto di Israele. Sarebbero quindi loro gli esecutori materiali degli assassinii di scienziati iraniani, che già si ritiene siano ordinati da Tel Aviv. Si tratta del secondo gruppo terroristico al quale il governo israeliano ricorre per colpire in territorio iraniano: poche settimane fa gli americani hanno reso pubblico un lungo rapporto tra il Mossad e Jundullah, un gruppo terrorista sunnita responsabile di più di 200 morti civili iraniani.
Mentre Jundullah, la cui base è probabilmente in Pakistan, è oggi fortemente indebolito per la cattura e l’uccisione del suo leader avvenuta più di un anno fa a Tehran, le cose per il MEK sono più complesse. Dopo essere stato inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche europee, i Mujaheddin hanno costituito un gruppo di pressione che è stato efficace nell’ottenere che ne fossero cancellati nel gennaio 2009.
Uno dei partiti che più si era speso perché venissero depennati dall’elenco dei gruppi terroristici fu il Partito Radicale. Così lunedì il senatore Marco Perduca mi ha scritto. Il senatore anzitutto si è informato su quali fossero le fonti a cui avevo attinto e si è mostrato interessato alla notizia. Poi mi ha chiarito alcuni fatti dei quali non ero a conoscenza. Ecco alcuni estratti del nostro scambio di mail che, col suo permesso, riporto:
Caro Zichichi,
mi hanno segnalato ieri un suo pezzo sul MEK e la necessità che in Europa si riveda la politica nei loro confronti anche sulla base di una documentazione in suo possesso che potrebbe esser d’aiuto a tale ravvisamento.
Ricordandole, almeno per quanto riguarda il Partito Radicale, che non è da ieri che ci interessiamo di Iran e che, oltre al MEK, da anni collaboriamo con le “minoranze” kurde, azere, ahhwaze, baluce e assire di quel paese, oltre che naturalmente esser stati vicini, per come ci è stato possibile, anche al Movimento verde, mi farebbe piacere poter dare uno sguardo a codesti documenti che spero siano leggermente più circostanziati di tante cose che si leggono in giro.
Non si tratta di avere altre informazioni a riguardo, perché in questo gioco della purezza d’animo o giustezza di obiettivi tutto si basa su opinioni seppur spesso basate su documenti (raramente parlerei di fatti). Si tratta piuttosto di cercare di capire come possa essere possibile non solo avere un mondo senza ordigni nucleari ma di tenere a bada i paesi non democratici che oggi li hanno e, ancora meglio, come sostenere chi lotta colla nonviolenza per conquistare diritti e libertà là dove questi non esistono – alle volte neanche sulla carta.”
“Cogli iraniani poi le cose si complicano enormemente: quando si partecipa a un evento del MEK c’è chi si lamenta, quando si partecipa a una conferenza stampa del Movimento verde il MEK ti dice che son mezze cartucce, quando ai persiani dici che hai amici ahwazi o baluci ti dicono che sono separatisti, poi gli assiri sono collaborazionisti… ripeto, almeno per quanto ci riguarda, una cosa non esclude l’altra, né ci facciamo abbindolare dal primo che viene.
Il nostro impegno perché i MEK fossero tolti dalla lista delle organizzazioni terroristiche dell’UE era dato dal fatto che la loro inclusione era stata del tutto arbitraria e non solo non si volevano rivedere le procedure, ma non si voleva dare neanche loro l’occasione per un’interlocuzione politica.
Nella sua ricostruzione… non si ricorda che proprio grazie ai MEK gli USA seppero delle attività di arricchimento in Iran ormai in stato avanzato. Chi s’intende di servizi segreti sa che dappertutto quel che si dice non corrisponde mai al 100% di quel che accade e quindi occorre avere sempre qualcuno che fa il lavoro sporco…).
Ormai 3 anni fa ho avuto la ventura di visitare il famigerato campo di Ashraf, non mi ha particolarmente entusiasmato ma capisco quale fosse la necessità di averlo e tenerlo come punto fermo in ogni loro richiesta di attenzione. Era, purtroppo, un simbolo di una sorta di martirio…
Il Partito radicale e’ l’unico partio al mondo che proclama le sue simpatie nonviolente filo-sioniste. Io non credo che ci sara’ nessuna guerra, spero che presto Assad sia storia e che dopo quell’ultimo, almeno nel Mashreq, baluardo di totalitarismo anche a seguito delle prossime elezioni iraniane i popoli potranno organizzarsi in altro modo.
(Magari tutti i senatori fossero informati come Perduca su un ambito così delicato come quello dei rapporto con l’Iran!)
Nel frattempo è arrivata anche una risposta del MEK, direttamente dal loro quartier generale a Parigi, nel quale smentiscono ogni rapporto con Israele. Mentre il comunicato completo lo trovate tra i commenti al mio precedente articolo, qui sotto riporto un breve estratto:
“L’affermazione che l’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell’Iran (OMPI / MEK) abbia avuto alcun ruolo nell’assassinio di scienziati nucleari iraniani e che l’OMPI / MEK collabori con il Mossad è una menzogna totale e non contiene nemmeno un elemento di verità.
La resistenza iraniana ha rivelato l’anno scorso che la ‘guida suprema’ Ali Khamenei aveva ordinato … di eliminare qualsiasi dirigente o esperto in progetti nucleari, se si fosse scoperto che intendesse prendere le distanze dal regime o avesse intenzione di lasciare il Paese; aveva anche detto che le uccisioni dovevano essere imputate ai Mojahedin del Popolo (OMPI / MEK), ad agenti statunitensi o israeliani o all’“arroganza mondiale”.
La storia totalmente inventata sul MEK non è altro che il rimaneggiamento della propaganda logora e senza fondamento del regime clericale. Essa viene ripetuta per un unico obiettivo politico: per giustificare il proseguimento illegale, immorale e infondato della designazione come organizzazione ‘terroristica’ del MEK da parte del Dipartimento di Stato. Una designazione che è completamente screditata, bucata da tutte le direzioni e che è ormai sul suo letto di morte.
… non esiste alcuna prova che colleghi il MEK con il terrorismo e il governo degli Stati Uniti non è stato in grado di fornire neanche un singolo documento in tal senso.
Shahin Gobadi
Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana”
(Come potete notare ci sono numerose falle nella risposta del MEK. Se siete maggiormente interessati alla storia vi consiglio di andare a leggere la loro repica integrale.)
Negli Stati Uniti nel tempo si è formato un grosso gruppo di pressione per togliere il MEK dalla lista dei gruppi terroristici. Di questo gruppo fanno parte molti esponenti importanti. Il 30 gennaio, pochi giorni prima dell’inchiesta della NBC, è stata mandata una lettera a Hillary Clinton con la richiesta di cancellazione del MEK dalla lista statunitense. La lettera era firmata da ventuno ex-Alti Funzionari statunitensi ed ex-Generali. Tra gli altri: il Sindaco Rudolph Giuliani e il Membro del Congresso Patrick J. Kennedy. Si trattava infatti di una richiesta bipartisan. Tra gli altri un grande sostenitore del MEK è Rupert Murdoch.
Questi personaggi sono tutt’altro che contrari al fatto che il MEK organizzi attentati contro la popolazione civile in Iran e questo getta una cattiva luce sul loro sostegno all’organizzazione in quanto non terroristica. Ad esempio Rudolph Giuliani dopo la pubblicazione dell’inchiesta della NBC ha dichiarato: “se sono loro ad uccidere gli scienziati iraniani, allora il MEK va fatto persona dell’anno sul TIME”, e Rupert Murdoch sulla stessa linea ha detto “”se è vero che il Mek ha un ruolo cruciale nel ritardare la bomba, dovrebbe vincere il Nobel per la pace”.
Come si può fare lobbying perchè il MEK venga rimosso dall’elenco dei gruppi terroristici, mentre si celebrano in pubblico i loro atti di terrorismo? Il professore Paul Pillar, che ha lavorato in questo ambito per la Cia, ha dichiarato che “non serve conoscere i dettagli della storia. Gli assassinii sono atti di terrorismo”. Per questo sarà difficile che il MEK venga depennato.
Anche Michael Roubin, American Eterprise Fellow, è stato intervistato su questa importante questione, e ha dichiarato: “Usando il MEK – un gruppo che gli iraniani vedono come noi americani vediamo John Walker Lindh, l’americano condannato per avere aiutato i talebani – gli israeliani rischiano di vincere qualche vantaggio nel breve termine, ma all’enorme costo di compattare gli iraniani sotto la bandiera del regime. Una strategia migliore sarebbe facilitare il regime change. Il MEK non può sarebbe incapace di perseguire tale scopo, anzi, coinvolgerli è controproducente“.