Fortezza BastianiSe “l’effetto Serra” fa bene al clima del Libano

A pochi giorni dall’assunzione del comando della missione Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon), il generale di divisione Paolo Serra ha incontrato le più alte cariche dello stato nel Pa...

A pochi giorni dall’assunzione del comando della missione Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon), il generale di divisione Paolo Serra ha incontrato le più alte cariche dello stato nel Paese dei Cedri: il Presidente della Repubblica del Libano, Michel Sleiman, il primo ministro Najib Mikati e lo speaker del parlamento, Nabih Berri.

Nel corso dell’incontro sono stati affrontati gli aspetti connessi al mandato dell’Unifil circa lo stato di attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, con particolare riguardo al mandato Onu per quanto riguarda cooperazione tra i caschi blu e le Forze Armate Libanesi (LAF).

La Risoluzione Onu 1701 del 2006, approvata all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 11 agosto 2006, prevede la cessazione delle ostilità nel conflitto tra Israele e le milizie sciite libanesi di Hezbollah. La prima missione Unifil risale al marzo del 1978, quando il Consiglio di sicurezza aveva disposto uno spiegamento di truppe per accompagnare il ritiro israeliano dal Libano, il ripristino della pace e della sicurezza internazionali e l’assistenza al governo libanese nel ristabilire la sua effettiva autorità nella zona. Dopo la crisi del luglio 2006, il Consiglio ha stabilito che oltre al mandato originario, il compito della forza di interposizione sarebbe stato anche quello di monitorare la cessazione delle ostilità, accompagnare e sostenere le forze libanesi nel loro dispiegamento nel sud della Libano, e contribuire a garantire gli aiuti umanitari alle popolazioni civili e il ritorno volontario e sicuro degli sfollati.

Il 28 gennaio il maggiore generale Serra ha rilevato il comando della missione dal suo parigrado spagnolo Alberto Asarta Cuevas. Al suo comando annovera una forza di 12mila uomini provenienti da 36 paesi, dall’Austria alla Sierra Leone, passando per Francia, Spagna, Cina, Grecia, Brasile e, ovviamente, Italia. Il contingente più numeroso è quello francese, con 1.304 soldati, seguito dal contingente italiano (1.226) e da quello spagnolo (1.044).

Serra ha manifestato vivo apprezzamento per il forte sostegno ricevuto dalle autorità di Governo in supporto alla missione. “Ho garantito la prosecuzione delle operazioni di Unifil ed il mio personale impegno al Libano e al nostro mandato nell’ambito della Risoluzione delle Nazioni Unite affidatami”, ha dichiarato il comandante italiano al termine del faccia a faccia.

“Unifil – prosegue il generale Serra – opera in Libano sulla base della Risoluzione 1701 e con il consenso delle controparti e tutti i nostri sforzi, unitamente alle attività, si sviluppano in coordinamento con il Paese ospitante. Il lavoro svolto congiuntamente alle Forze Armate Libanesi ha prodotto un sostanziale miglioramento nella sicurezza del sud del Paese ed il mio intento resta quello di continuare su questa strada di strategica partnership.”

“Il sostegno della leadership del Paese, il cui ruolo resta essenziale per il successo della nostra missione, mi conforta molto” dichiara il generale di divisione cui il Palazzo di Vetro ha affidato il comando delle forze di interposizione sotto egida Onu. “Il mantenimento ed il consolidamento di forti relazioni con la popolazione del Libano del sud, la cui sicurezza resta al centro delle nostre attenzioni – conclude – costituiscono per me aspetti di pari importanza”.

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