Caro Cyberflaneur,
evviva l’ascolto sovversivo, ma ancor più la composizione sovversiva!
Comporre vuol dire anche creare i suoni, sperimentare con la materia sonora, utilizzare gli strumenti tradizionali con tecniche non convenzionali e fabbricare strumenti capaci di realizzare sonorità intuite con l’immaginazione.
Sentite cosa riesce a fare Jean-François Laporte, uno che intitola i suoi pezzi “Il canto dell’inudibile”, “All’ombra di un mormorio”, “Nel ventre del dragone”, ecc.
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