Marco Fusi incide il terzo e il quarto libro dei Freeman Etudes di John Cage per la Stradivarius. E’ il secondo volume, che attendevamo, di un progetto avviato l’anno scorso con i primi due libri.
Commissionati nel 1977 da Betty Freeman come una serie di studi per il violinista Paul Zukosky, i Freeman Etudes sono tra i pezzi più difficili mai scritti per violino. Obiettivo dell’autore era proprio sforzare al massimo il virtuosismo dell’esecutore.
I primi due libri furono scritti tra il 1977 e l’80, ma il povero Zukofsky si trovava di fronte a una musica sempre più ardua da eseguire, fino a considerare il diciottesimo studio impossibile, così il ciclo venne abbandonato.
Ma dopo qualche anno Cage ne sentì un’esecuzione di Irvine Arditti, straordinaria e rapidissima. E decise di riprendere in mano il progetto.
Come anche in altri pezzi di Cage, le note in partitura e i loro parametri di durata, dinamica, ecc. sono definiti leggendo la mappa della volta celeste secondo numeri dati dal caso, lanciando i dadi o affidandosi all’I Ching.
I Freeman Etudes non sono facili neanche per l’ascoltatore, viene a mancare qualunque rassicurante profilo formale.
Domani ore 12 Marco Fusi presenta il suo ultimo CD con i Freeman Etudes terzo e quarto libro a Note d’autore, www.radioclassica.fm