Se fosse stato necessario andare fisicamente in una libreria e chiedere al commesso il libro definito “il porno delle mamme”, molto probabilmente “Fifty Shades of Grey” (Cinquanta tonalità di grigio) non avrebbe avuto negli Usa il successo che sta avendo. Con tutta la discrezione possibile, le mamme lo comprano in internet in formato digitale, e se lo leggono su loro kindle, mentre sono in metro o sul bus, lontano dagli occhi indiscreti di chi ama curiosare le copertine dei libri altrui. E.L. James, scrittrice inglese, è diventata così una celebrità negli States e il suo libro che descrive il rapporto sadomaso tra un affascinante imprenditore e una studentessa è diventato un fenomeno di moda, sconfiggendo i tabù che un po’ dappertutto (in alcuni Paesi più che in altri) costellano il mondo del sesso. Le vendite all’interno del Paese a stelle e strisce sono così alte da far tremare i record di grandi colossi commerciali come Jodi Picoult e Stieg Larsson.
C’è da dire che negli ultimi anni anche la televisione seriale ha contribuito a rendere il mondo del sesso più quotidiano: scene al limite del porno si vedono in moltissime serie TV, prima tra tutti Spartacus. Ma anche Californication, giusto per citare un altro serial non proprio politicamente corretto. La cinematografia sul sesso ha di certo radici più antiche, ma il passaggio da fenomeno scandalo a accettazione quotidiana è più facile con la serialità televisiva perché permette allo spettatore di instaurare un rapporto più stretto con i personaggi, legato a una frequentazione più assidua (un protagonista di un film lo vedi per due ore, poi scompare, quello di una serie TV lo vedi per sei mesi e poi – se tutto va bene – lo rivedi per annate successive).
Tre sono i casi di serie TV che sul sesso hanno costruito la propria linea narrativa e hanno stravolto i dogmi dei ben-pensanti:
1. Diario di una squillo per bene
You Know I’m No Good cantava Amy Winehouse nella colonna sonora di questa serie intenta a raccontare la vita di una squillo per passione, Belle. Che non ci risparmia le cose più strane, i gusti più osé e le stranezze di chi bazzica nel mondo della prostituzione.
2. Hard
La serie francese sul dietro le quinte della produzione dei film porno che non solo si lascia scappare riprese ardite ma che racconta l’accettazione del mondo del porno da parte di una cattolicissima donna e il suo innamoramento per il Rocco Siffredi della situazione.
3. Xanadu
E infine Xanadu, altra produzione made in France, che è stata definita la serie che mette in scena un ritratto a “sfondo porno di una famiglia, i Valadine, sull’orlo di una crisi di nervi”. La serie è stata presentata nella scorsa edizione del Telefilm Festival in Italia non senza pochi scandali. Del resto nel Bel Paese la polemica sul sesso è una costante. Anche se come ben sappiamo è solo di facciata: un’indagine del 2009 messa a punto da Nielsen Online aveva dimostrato che l’Italia è tra i principali frequentatori del porno sul Web, dietro alla “sporcacciona” Spagna, Francia e Germania e al pari di Gran Bretagna, Svizzera e Stati Uniti. Come sempre predichiamo bene, ma poi razzoliamo male. Tant’è.