De GustibusConsigli pratici per un pic nic indoor (tanto Hannibal fino a giovedì non arriva)

Hannibal è alle porte - per una volta benedetto anticiclone - ma ancora per domani son previsti tempo bigio e nuvolaglie. Scampagnate a rischio, meglio optare per il pic nic indoor, che offre qualc...

Hannibal è alle porte – per una volta benedetto anticiclone – ma ancora per domani son previsti tempo bigio e nuvolaglie. Scampagnate a rischio, meglio optare per il pic nic indoor, che offre qualche vantaggio con poche semplici regole.
1. Scegliete la stanza in cui tenere il pic nic e stendete al centro la vostra coperta, preferibilmente scozzese.
2. Munitevi di cartoncino giallo, azzurro e nero e sfoderate la vostra abilità manuale. Su quello giallo ritagliate un gran sole, su quello azzurro qualche nuvoletta da appendere al soffitto o alle pareti e dal cartoncino nero fate uscire delle formiche enormi da spargere sul pavimento, per ricordarvi quanto siete fortunati a non dover condividere con loro il vostro pic nic.
3. Siate generosi col riscaldamento e il vino: questo vi consentirà di sfoggiare in anteprima il vostro nuovo acquisto estivo.
4. Scegliete un sottofondo campestre con gracchianti rane new age o della musica da spiaggia (per combattere la crisi di astinenza da sole vanno bene anche i tormentoni della scorsa estate).
5. Disponete le vostre piante, meglio se aromatiche, tutt’intorno alla coperta per creare un effetto campestre credibile anche al vostro naso.
Quindi mettetevi ai fornelli.

Piccola digressione introduttiva alla ricetta:
Nata nel medioevo come pasto veloce consumato in campagna durante un viaggio, nel 1600 la merenda campestre diventa di moda tra l’upper class durante le battute di caccia. E’ poi nel 1700, in Francia, che il piqueniquer (l’espressione fu coniata proprio allora e sta per “piluccare delle cosette”) diventa un’arte, fatta propria dagli Inglesi che in effetti, quanto a colazioni in luoghi ameni extra moenia non hanno eguali, tanto che l’Oxford English Dictionary definisce il pic nic “a fashionable social entertainment”. Oggi che il finger food ha definitivamente sdoganato l’uso delle mani, rendendo trendy mangiare con le dita, il pic nic, fuori o dentro casa, gode di rinnovato successo, fa chic e impegna il giusto.

Seconda digressione introduttiva alla ricetta:
Inventata, pare, dagli Egizi nella sua versione salata, quindi evoluta in una ricetta greca ed arricchita dai Romani, è solo nella vecchia Inghilterra che il pie diventa quel contenitore di dolcezza la cui regina indiscussa è però l’americanissima Nonna Papera. Per intenderci l’apple pie è quella che Ciccio e dell’orso Onofrio rubano dal davanzale della Nonna. Un dolce che profuma di cannella, con una scia di inverno, ma con un cuore di frutta che fa sentire l’estate in arrivo.

Ricetta, enfin:
il ripieno racchiuso da due dischi di pasta (benedetto buon senso inglese: quest’idea rende più facile trasportala e mangiarla senza che finisca sottosopra!)

Ingredienti per 6 persone:
Per la pasta:
– 400 g di farina setacciata
– pizzico di sale
– 300 g di burro
– 2 cucchiai di zucchero
– 2 tuorli d’uovo
– acqua fredda q.b.
Per il ripieno:
– 1 Kg di mele renetta
– 100 g di zucchero di canna
– 1 cucchiaio di maizena
– 1/2 cucchiaino di cannella in polvere
– 20 g di burro più altri 10 per la guarnitura finale

Mettete in una ciotola la farina, lo zucchero ed il sale. Aggiungete i tuorli sbattuti con un cucchiaio di acqua e il burro freddo di frigo e tagliato a pezzetti. Con le mani lavorate bene fin quando il composto diventa della consistenza di briciole grosse.. Avvolgete la pasta nella pellicola e quindi riponetela in frigo per almeno 1/2 ora.
 Intanto sbucciate le mele, tagliatele a piccoli spicchi e mettetele in una ciotola. Mescolate zucchero, maizena e cannella in un’altra ciotola.
Stendete la pasta formando due dischi di circa 3 mm di spessore, uno del diametro della tortiera (24 cm), che farà da “coperchio” e l’altro leggermente più grande, con cui rivestite il fondo ed i bordi. Riempite con uno strato di mele a fettine disposte a ventaglio e spolverate su il mix di zucchero e cannella. Ripetete per ogni strato, quindi, sull’ultimo, mettete del burro a fiocchetti. Adagiate ora il disco di pasta più piccolo sopra le mele e sigillatelo all’altro premendo con le dita.
 Spenellate la superficie della torta con un po’ di acqua fredda o con l’albume, spolverizzatela con un po’ di zucchero di canna e fate cuocere in forno a 180 gradi per circa 40 minuti.
Non fatela raffreddare sul balcone a meno che non vi fidiate dei vostri vicini.
 É ottima mangiata tiepida e ancor più squisita se servita con yogurt greco lavorato a mo’ di crema.

Ora stendetevi sulla coperta e valutate l’effetto complessivo, leggendo “Il pic nic e altri guai” di Gerald Durrell e sgranocchiando apple pie. Se non al vostro colore, il pic nic indoor gioverà certo all’umore.

X