Mentre a Parigi si moltiplicano i café (con una f) per bambini, locali pensati su misura per loro, con torte bio alla carota, succhi di frutta ed altre banalità, da bambini appunto, a NYC caffé (con due f!) fa rima con bebé.
Al prezzo di 2 $ nei coffee-shop di Brooklyn l’ultimo trend è il “babyccino”. I mini cappuccini decaffeinati e con l’aggiunta di una bella schiuma di latte e una spolverata di cannella sono adorati dai bambini, dicono i genitori più hype. C’è anche chi afferma con fierezza che “coffee-shop” è stata la prima parola pronunciata dal proprio pargolo. Probabile, considerato che i più giovani consumatori di questa bevanda hanno due anni e nella gran parte dei casi nei coffee-shop ci sono cresciuti.
La moda avrebbe avuto inizio dieci anni fa in Australia, dove pare non esista più un caffé degno di questo nome che non proponga nella propria carta i “babyccinos”, ma là almeno son fatti di solo latte fumante, che più che lasciare i “baffi” non fa.
Al Brooklyn Paper, che per primo riporta la notizia, risponde l’Independent, rivendicando la paternità dell’idea: le micro-mug di caffé-latte circolerebbero per Londra già da qualche anno. Nella capitale inglese il cappuccio for kids si trova negli Starbuck, ma non è altro che innocua schiuma di latte con cannella e cacao.
A Brooklyn invece l’emulazione coatta (da intendersi nel duplice senso) arriva a far adottare ai piccoli le abitudini dei grandi, con gratificazione soprattutto di questi ultimi. Passi per l’aspetto social, passi per l’idea di marketing che ci garantisce una nuova generazione di coffee-addicted in erba, ma il caffé, anche decaffeinato contiene sostanze stimolanti il cui effetto sui bambini è piuttosto nefasto.
Anche correndo il rischio di risultare fuori moda, credo continueremo ad ordinare un bicchiere di latte, al limite un latte e menta un po’ vintage.