CONFINI
Non abbiamo mai capito bene cosa sia un confine. E dire che ci viviamo sopra. E’ un po’ come per la pulce che pensa che il cane sia un giardino. Quando sei troppo vicino alle cose non le riesci a vedere.
Il tour di Books Across Balkans è partito ieri alle 4 e mezza di mattina, con due furgoni carichi di strumenti e di libri, ed alla prima frontiera la domanda si propone ancora. Ma cos’è un confine?
E’ un susseguirsi di telefonate, chiarimenti, code, rincorse affannate della polizia di frontiera, con la faccia costernata di chi aspetta un cenno per proseguire la corsa.
Il confine è la cartina di tornasole del mondo, il posto in cui si coagula il meccanismo.
E a volte s’inceppa.
Soprattutto se deve gestire donazioni al posto di businnes. Gli rivolti il mondo e non sanno mica come gestire il passaggio di libri in regalo. Il dono è difficile da comprendere a volte.
I confini dell’ex Jugoslavia li abbiamo attraversati tante volte, ma c’è qualcosa pendente, capita sempre l’ imprevedibile che ti tiene lì fermo ad aspettare eventi. Non puoi né tornare in dietro né avanti, poi la cose si risolvono, in un modo o nell’altro. Ecco cosa sono i confini: magneti che attrraggono, respingono e a volte ti legano a sé e ti sembra l’eternità.
Riusciamo a transitare per Pancevo alle 19, dopo quindici ore di Viaggio abbondanti.
GRRR FESTIVAL
GRRR è una parola che ha senso solo nei fumetti, dice Zograf, ma nel mondo tutti la conoscono.
GRRR è anche un festival che si svolge ogni anno a Pancevo, quest’anno siamo noi a chiudere l’evento, ma arriviamo tardi per colpa delle sorprese frontaliere.
Montiamo il palco in tempo record, quindi suoniamo nel viale centrale della città di fronte al Kultural Center. Le tensioni del viaggio sono smaltite da un’ora abbondante di musica a tutta. Sul palco del locale vicino attacca anche un Orkestra Pianobar di Turbo Folk. Parte una gara di volumi ed accettiamo la sfida poi lasciamo il campo per fine del tempo a disposizione, ed anche, in verità perché per oggi abbiamo dato tutto.
Pancevo si apre attorno a noi con un via vai di gente, tanti giovani, che passeggia svagata tra le note che escono dai locali.
Abbracciamo Zograf e sua moglie Gordana, gli amici di qui e i tanti partecipanti al festival.
Insomma, cediamo la piazza al turbo folk e ci schiantiamo a letto. Alla fine hanno vinto loro. GRRR!