Uno dei luoghi comuni più diffusi è che il tedesco è difficile. Seguono in ordine: la lingua è dura, non è musicale, ha le declinazioni come il latino, etc. Potrei continuare, ma credo sia sufficiente per rendere l’idea. Se decidi di studiare tedesco nonostante le avvertenze, allora c’è qualcosa che non va in te: sei pazzo o sei uno che vuole complicarsi la vita. Beh, io non ho quasi mai scelto le vie più semplici, ma il mio psicologo dice che non sono matta. (ovviamente è una battuta!)
Certi cliché difficilmente cadranno se ci si sofferma solo agli aspetti immediati della lingua tedesca.
Nella rete e sui social network, per esempio, è possibile trovare una serie di rage comics, una forma semplice di comicità a fumetti che attraverso i memes, strane facce che impazzano nel web, si esprimono sentimenti di consenso o disapprovazione verso qualcosa o qualcuno. Nel campo infinito dei range comics, esistono delle vignette che fortificano l’idea della difficoltà della lingua tedesca. Queste vignette sono state raggruppate sotto la categoria di “differenze linguistiche”, le quali illustrano vari stereotipi che riguardano le lingue europee e i loro sistemi fonetico-lessicali.
Le vignette ruotano intorno ad una singola parola che è trascritta in più lingue e, quella che risulta allontanarsi da tutte le altre indovinate qual è? Quella tedesca.
Nella cultura popolare, lingue come il tedesco sono etichettate come lingue dure perché gutturali.
Chi non è tedesco non ha particolare familiarità con i suoni gutturali, vale a dire suoni articolati nella parte posteriore del cavo orale, specie se queste sono anche aspirate.
Faccio un esempio. Io, in tedesco si traduce Ich. Un italiano avrà difficoltà a riprodurre il suono “ch” così come lo sente. Egli dirà, molto probabilmente, “Ic” oppure, riconoscendo di non poterlo pronunciare bene, sarà quasi inevitabile sentirlo improvvisare un concerto di gola con un temuto “sputacchio”. Da qui una serie di ilarità e di convinzioni che la lingua tedesca è pure brutta.
Certamente è una lingua complessa, che richiede molto studio e impegno, ma non è più difficile di altre lingue. Non si può parlare di difficoltà in senso assoluto; i linguisti ritengono, infatti, non sia possibile stabilire qual è la lingua più difficile da apprendere perché tutto dipende da quella che si parla come lingua madre. Per un italiano, quindi, la lingua tedesca è distante dal proprio ceppo linguistico, ma non per questo impossibile da imparare.
Tantissimi anni fa ho scelto di studiare tedesco e non me ne sono mai pentita. Le difficoltà non sono mancate, ma neppure le soddisfazioni. Non posso non incoraggiare altri a fare lo stesso soprattutto adesso che la crisi economica crea un’alta onda migratoria degli italiani che sembra guardare nuovamente verso la Germania.