La pancia del popolo«Ecco perchè sei grasso»!

Meta meat cake. Ovvero, torta di carne con dentro torta di carne «I sogni son desideri». Così cantava la bella Cinderella di disneyana memoria, senza immaginare l’esistenza di un luogo dove i sogn...

Meta meat cake. Ovvero, torta di carne con dentro torta di carne

«I sogni son desideri». Così cantava la bella Cinderella di disneyana memoria, senza immaginare l’esistenza di un luogo dove i sogni si trasformano in attacchi di cuore. E i desideri restano indecisi tra la volontà di divorare e quella di dover sopravvivere, perché è chiaro che qui tertium non datur.

Ebbene, questo luogo esiste. Ed è il sito This is Why you’re fat, letteralmente: «Ecco perchè sei grasso». Un blog talmente popolare da meritarsi una pagina su Wikipedia. Il cui sottotitolo recita «Where dreams become heart attacks», che non necessita neppure di una traduzione. Basta infatti sfogliare le sue pagine traboccanti di grasso per capire che non siamo affatto nella povera soffitta di Cenerentola: innanzitutto non c’è nulla da cantare (la bocca è troppo occupata a sbavare), e poi nessun topolino, fringuello o coniglietto è pronto a venirvi in soccorso. Anche perché è probabile che siano già finiti – non si sa come dove e perché – in uno dei tanti manicaretti proposti dal sito più calorico d’America.

Creato nel 2009 da Richard Blakeley, e Jessica Amason, This is why you’re fat è subito diventato un caso di “editoria virtuale”. Dopo appena un mese di vita realizza la sbalorditiva cifra di dieci milioni di visitatori, tanto che i suoi ideatori, travolti dal successo, decidono di farne un libro. Nello stesso anno del lancio del sito, il libro di Blakeley e Amason è in tutte le principali librerie degli States. Come accade per le pagine sul web, il libro raccoglie solo ed esclusivamente le ricette più strampalate e pazzesche, degne di figurare in una abbuffata fra Gargantua e Pantagruel. Ricette come l’Happy Meal pizza, che schiaffa l’omonimo menù di McDonald’s su di una altrimenti innocua pizza (il tutto smaltato e tenuto insieme da litri di mozzarella fusa). Oppure il Krispy Cream burger: un hamburger coperto da uova e bacon fritti nel burro serviti con una ciambella glassata. This is why you’re fat ammette anche la versione mangia-e-poi-muori dei dolci: se siete stufi delle solite torte, il consiglio dei curatori cade sulla Meat cake, una titanica costruzione pasticcera dove al posto del pan di spagna troviamo tre fette giganti di polpettone, ketchup come marmellata e, per finire, una colata di purea di patate a sostituire l’obsoleta crema pasticcera.

Happy Meal pizza

«Non sono sicuro di aver mai provato fame e orrore allo stesso tempo. Ma visitate This is why you’re fat e anche voi capirete quello che intando», si legge sulle colonne del Northwest Herald, quotidiano di informazione dell’Illinois. Una delle caratteristiche principi dei piatti proposti dalla coppia americana è un mostruoso assemblaggio di ricette preesistenti, votato in tutto e per tutto all’eccesso e all’esibizione estetica. Tanto da sviluppare un tipo di cucina perversa ed affascinante, perturbante ed eccitante, che si è meritata l’appellativo di Frankenstein cusine e food-porn, cioè cibo-pornografico.

Il cibo è sempre stato un argomento popolare. Ma sulla blogosfera è tanto presente e tanto accessibile da diventare un immagine di culto, in grado di creare la sua stessa perversione, culminante nel food porn (provate l’hastag #foodporn su Twitter e immergetevi nei milioni di cinguettii che produce ogni giorno). Il termine fu coniato da Rosalind Coward nel suo libro Female Desire (1984), in cui la giornalista del Guardian scriveva: «Cucinare il cibo e presentarlo esteticamente è un atto di servizio. È un modo di esprimere affetto attraverso un dono, che è un simbolo di volontà di condivisione nel servire gli altri. La pornografia del cibo contraddice esattamente questi significati in relazione alla preparazione del cibo. I tipi di immagini usate nascondono sempre il processo di produzione del pasto. Sono sempre accuratamente illuminati, spesso intatti». Le due caratteristiche principali del food porn consistono proprio nel rimuovere il processo di preparazione del piatto (spesso complicato e poco accattivante) e al contempo presentarlo in modo altamente desiderabile, nel pieno della sua turgida godibilità. Inutile dire che questi argomenti hanno fatto da scuola a This is Why you’re fat, trasformandolo nel tempio dei voyer enogastronomici. Dove sull’altare di un sicuro diabete si sacrificano chili e chili di fried bacon innaffiato da milkshake al cioccolato, hamburger ripieni di cose ripiene di altre cose, con dentro cose che voi umani…

Sorvolando sull’importanza sociologica del sito e del libro associato, che ricadono nell’ambito della goliardia americana divertita dalla sua stessa Grandeur, è indubbio che This is why you’re fat affondi le proprie “mascelle” nell’iperfagia statunitense di cui la nazione è gravemente ammalata. Laddove il sesso, la droga e l’alcol sono demonizzati e soggetti a forme più o meno repressive di proibizionismo, il cibo rimane l’unico campo libero e condivisibile socialmente, senza recriminazioni. Ecco allora che su di esso si scatenano le fantasie e cibo-pornografiche il desiderio inespresso di trovarsi finalmete al cospetto di tanto materiale agglomerato e commestibile al contempo. Ma, nonostante tutto, di fronte ad una Magical Rainbow Tower of Dreams, quasi quasi viene da rimpiangere la vecchia e classica pornografia europea.

«Ragazzi, sono pieno. E tutto quello che ho fatto è stato scorrere 128 pagine. Ora non sono sicuro di cosa ho più bisogno: un riposino, un cardiologo, o un vomitorium». Jesse Konrbluth, blogger, dopo aver consultato This is Why you’re fat.

Il libro tratto dal blog

5in1. Toast multiplo con formaggio filante e bacon

Megaburger con coltre cento fette di bacon

Torre di gelato su pancake con panna montata e ciliegia candita

King toast con un’intera foma di Cheddar fusa all’interno

Pane in cassetta ripieno di polpettone e spaghetti

Oreo Tower

La regina dei dolci mangia-e-poi-muori: la Magical Rainbow Tower

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