La Nota Politica dei VentenniEni abbassa i prezzi dei carburanti e a Roma vengono quasi alle mani

Sarebbe una classica e sonnacchiosa domenica romana, di quelle già estive, calde e assolate ancor di più data l’avanzata di “Scipione l’africano", da passare davanti al ventilatore o al mare. Se no...

Sarebbe una classica e sonnacchiosa domenica romana, di quelle già estive, calde e assolate ancor di più data l’avanzata di “Scipione l’africano”, da passare davanti al ventilatore o al mare. Se non fosse per quella promozione dell’Eni, che lusinga e solletica i cittadini promettendo sconti clamorosi sul rifornimento, che di questi tempi è diventato un bene di lusso.

Rocco Papaleo, testimonial dell’iniziativa estiva “Riparti con Eni”, ha invaso i televisori degli italiani, invitandoli a tutte le ore ad aderire. E aderiamo. Perché no?

Un’occasione, a prezzi bloccati per diesel e benzina, che, visti i portafogli sempre più sottili e i prezzi dei carburanti sempre più alti, davvero non si poteva perdere.

Si sa, l’auto è croce e delizia degli italiani: considerata una di famiglia, più che un mezzo di trasporto, e coccolata, a volte, come una figlia. In ogni caso, un mezzo di cui non poter e non voler fare a meno.

Con un sole alto e caldo sin dalle prime ore del mattino, che ha fatto balzare la temperatura a quasi 40 gradi, rimanere a casa proprio non si poteva.

Alcuni, invece, non volevano proprio. In fila, incolonnati alle stazioni Eni aderenti di Via Aurelia – quelle almeno in cui ho tentato io di fare rifornimento – stoici romani si erano organizzati, con tempismo e fredda determinazione, per uscire di casa alle prime luci, ancora fresche, della giornata. Una volta le domeniche si trascorrevano a passeggiare nei centri commerciali, ora in coda alle auto-stazioni.

Pensavano che se la sarebbero cavata in pochi minuti. Non avevano calcolato che la stessa idea era balzata in testa a molte centinaia di autisti della Capitale, che frustrati dall’appena versata prima rata di Imu, erano alla ricerca di una magra consolazione, che potesse far tornarli dalle rispettive mogli contenti e soddisfatti per aver saputo risparmiare con intelligenza.

Quei prezzi, 1,50 euro per il gasolio e 1,60 euro per la benzina – prezzi tondi, chiari, reali e molto più bassi della concorrenza- facevano gola a troppi. E giù tutti in strada a far ingollare alle proprie vetture il più possibile nel minor tempo possibile. Il caldo si faceva insopportabile già alle 11 e ognuno doveva rispettare la propria tabella di marcia domenicale.

Peccato – unica nota stonata della giornata – per il clima teso e di aspra contesa che si è creato tra gli automobilisti, esasperati dall’attesa e neanche certi di riuscire nell’impresa. Quasi una lotta per la sopravvivenza.

Gli insulti si sprecavano, incitamenti maleducati e nervosi a fare il pieno rapidamente volavano a manciate, ma l’apice è stato toccato quando, servendosi al proprio turno, un furgone ha esaurito, facendo il pieno, tutto il gasolio disponibile. Assalito dalle urla di una piccola folla di inferociti autisti, il conducente è scappato via a tutto gas, temendo il peggio.
Niente da fare, triplice fischio: gasolio finito e tutti a casa.

Non ci scoraggiamo, l’offerta vale per tutti i weekend estivi, ma la lunga e interminabile coda, che si potrebbe ricreare la prossima settimana, già mi scoraggia moltissimo. Una domanda, però, se la pongono in molti.

Come mai l’Eni ci ha pensato solo ora ad abbassare i prezzi, inducendo lo stesso meccanismo virtuoso negli altri fornitori?.

E le accise, le tasse, l’alto prezzo al barile e i costi alla pompa, non ci sono più? Come per il carburante, si potrebbe operare su tanti altri servizi, abbassandone i costi. Quando manca però la volontà…

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