L’ordine della Stella della solidarietà italiana assegna delle onorificenze, che vengono conferite dal Presidente della Repubblica e dall’ordine stesso. Ha come finalità “Ricompensare quanti abbiano specialmente contribuito alla ricostruzione dell’Italia nel primo dopoguerra” e che ne sono destinatari gli “ Italiani all’estero e stranieri”.
Nel 2006 Girolamo Panzetta ha ricevuto la decorazione di Cavaliere dell’ordine della Stella della solidarietà italiana. Se non conoscete l’uomo che corrisponde a questo suggestivo nome, è tempo di ricevere ragguagli.
Da quando ho iniziato ad avere a che fare con i giapponesi, nonché con gli italiani che frequentano e conoscono il Giappone, la figura di Girolamo San è stata evocata più volte.
Il personaggio ha un suo fascino, benché kitsch: naso schiacciato, faccia da scugnizzo, abbigliamento tirato come uno che deve farsi il giro al corso della cittadina di provincia nel fine settimana, risata sorniona.
Una delle prime volte che ne ho sentito parlare, ero alla sede della Benetton, anzi per la precisione all’interno del centro Fabrica, e alcune copertine delle riviste pubblicate in passato (se non ricordo male, si chiamava proprio “Colors magazine”) facevano bella mostra di sé. Non riesco a ritrovarla on line, però mi pare di ricordare l’immagine di questo tizio dall’aria mediterranea vestito di bianco, rosso e verde, in sella a una vespa con identiche tonalità: insomma, ributtante.
Ma chi è Girolamo San? In Giappone è una vera star: scrive libri, conduce programmi televisivi, compare sulla patinata rivista “Leon” nella quale tiene anche un blog e possiede un ristorante di cucina italiana, ça va sans dire.
Originario della Campania, la leggenda – riportata comunque anche dalla stampa italiana che si è talvolta interessata a lui – vuole che il successo giapponese sia nato da un galeotto viaggio in Giappone: sul volo in aereo Panzetta conobbe la futura moglie Kikuko – figlia di un dirigente di una tv giapponese, peraltro. La coppia si trasferisce in Giappone e lì Girolamo si imbatte nel Destino. È infatti grazie a un’altra coincidenza fortunata che fa il suo ingresso nel mondo televisivo: Girolamo accompagna un amico a un provino e, supponiamo con grande scorno dell’amico, viene selezionato. Tutto il resto è cronaca di un enorme successo: Panzetta che impone il gusto, Panzetta trend setter, Panzetta che illustra la cucina italiana, Panzetta che diventa l’italiano per antonomasia in Giappone, secondo solo a Leonardo Da Vinci da quanto si apprende da un sondaggio del 2006. Panzetta come la quintessenza dell’italianità in barba alla ripetizione bieca di stereotipi e tipi italici. Panzetta che promuove i salumi nostrani. Panzetta che fa da sponsor. Poteva uno così non meritarsi il titolo di Cavaliere dell’ordine della Stella della solidarietà italiana? Certo che no. E comunque Panzetta è anche una speranza per tutti noi: se ce l’ha fatta lui, possiamo provarci tutti (almeno in Giappone).