Nell’assordante silenzio dei media continuano a morire palestinesi innocenti nella Striscia di Gaza, le cui strade da una settimana sono lastricate di sangue. Velivoli e carri armati israeliani continuano a scaricare bombe, anche in pieno giorno, anche in pieno centro, con le strade affollate. Una vera e propria guerra asimmetrica.
Il bilancio è pesante: 16 morti e oltre 60 feriti. Sabato pomeriggio a perdere la vita è Ali Moutaz Al Shawat, un bambino di 5 anni e mezzo che si trovava presso Khan Younis a sud della Striscia di Gaza. Un colpo dell’artiglieria israeliana ha spezzato la sua giovane vita, ferendo suo padre e altre 3 persone.
L’attivista Rosa Schiano dell’International Solidarity Movement, che risiede da tempo in quel di Gaza è una delle pochissime voci che documentano – attraverso Facebook e il blog di Oliva – i crimini perpretrati dall’esercito israeliano ai danni della popolazione palistinese. Con un modus operandi che ricorda in maniera sinistra quello delle camice brune.
L’italiana recatasi presso l’obitorio dell’ospedale Nasser, ha potuto vedere e fotografare il corpo straziato del bambino. Queste le sue parole affidate al social network Facebook: “Guardate questo bambino guardatelo bene l’ho fotografato stamattina nell’obitorio. Un carroarmato israeliano l’ha ucciso sabato mattina in Khan Younis a sud della Striscia di Gaza. Ali Moutaz Al Shawat aveva 5 anni e mezzo. Queste sono le vittime della follia criminale israeliana. Sono dei pazzi stanno attaccando anche al centro della città in pieno giorno, un altro civile è morto ve lo mostrerò nell’obitorio e molti feriti. Sono da poco tornata a casa con la morte negli occhi e addosso mi viene da vomitare. Vi prego chiedete di fermare questo massacro”.
Sembra davvero assurdo che una carneficina di questa portata non venga raccontata, da quegli stessi media che dedicano tanto spazio e dovizia di particolari e d’immagini a quanto accade in Siria. Oppure che quanto si sta consumando in questo lembo di terra martoriata sia relegato in poche righe, senza alcuna immagine che possa andare a scatenare qualche sussulto di coscienza. Alla luce di quanto sta accadendo, una immane tragedia, risulta ai limiti dell’incredibile Rainews che riferisce di presunti festeggiamente nella Striscia di Gaza per il risultato delle elezioni in Egitto vinte dal candidato islamista, ma non menziona neppure i bombardamenti israeliani in corso.
Intanto nel silenzio più assoluto gli attacchi continuano e il bilancio si aggrava. Solo nella giornata di sabato l’aviazione militare israeliana ha colpito diverse zone della Striscia di Gaza: al mattino il centro di Gaza City e siti di sicurezza di Hamas, provocando 17 feriti. Nel pomeriggio invece è toccato alla zona denominata “Nasser” centrale e molto affollata. 1 morto e 9 feriti il risultato. Il tutto documentato dalla coraggiosa Rosa Schiano.
Evidentemente queste vite spezzate che per Israele costituiscono solamente “danni collaterali” per i nostri organi d’informazione impegnati a parlare di tutt’altro, non fanno notizia. Questa vera e propria guerra con il suo corollario tragico fatto di lutti e immani sofferenze, vite spezzate e corpi mutilati, non dev’essere raccontata. Fatta eccezione quando si ha la possibilità di sbattere in prima pagina il disumano “terrorista” palestinese.