Un po’ come un tempo bisognava votare turandosi il naso, da oggi bisognerà giocare tappandosi le orecchie. E non (solo) per ignorare le novità sul calcio-scommesse che filtrano quotidianamente dalle procure italiane, quanto piuttosto per quello che sarà ricordato, senza alcun dubbio, come uno degli inni più brutti nella storia delle manifestazioni Uefa e Fifa: “Endless Summer” di Oceana. Dedicateci tre minuti della vostra giornata.
Il primo aggettivo che vi viene in mente? A me “abominevole”. Auto-tune a manetta, base danzereccia finto-caraibica, trombette vuvuzela style: roba da rimpiangere la “Can You Hear Me” di Enrique Iglesias (Europei 2008) o la “Waka Waka” portata da Shakira ai Mondiali sudafricani del 2010. Oceana, tedesca di origini martiniche, è una cantante iscritta negli annali, fino ad ora, solo per essersi classificata sesta nella versione polacca di Ballando con le stelle e per aver piazzato un suo singolo (Cry Cry), al primo posto sia in Polonia sia in Ucraina.
Sorge qualche ragionevole dubbio, inoltre, sull’esistenza di questa tanto decantata “Endless summer” nei due Paesi est europei. A Cracovia e Varsavia capita di vedere, talvolta, le persone camminare senza maglietta per le strade, ma al massimo per un paio di settimane l’anno; non parliamo poi delle nuotate (immaginarie) che si faranno calciatori e tifosi a Danzica, cittadina affacciata sul Mar Baltico, dove le minime previste per oggi, giornata inaugurale della manifestazione, si aggirano intorno agli 8-10 gradi.
Del resto, anche sfogliando la storia degli inni di Europei e Mondiali, si nota come il piattume e il trash siano un costume diffusissimo nelle canzoni del calcio. Persino un insospettabile come Ennio Morricone, in Argentina, nel 1978, venne contagiato dalla febbre-da-compositore-prestato-al-calcio. Per l’occasione toccò, probabilmente, il punto più basso della sua carriera musicale con il brano “El mundial” (che fa schifo ma è pur sempre meglio di questa “Endless summer”, intendiamoci).
A colpire, scorrendo indietro nel tempo, è la devastante necessità di unire sempre e comunque il calcio ai ritmi caraibici, alle chitarrine simil-flamenco, alla dance coatta che manco ad Ibiza. Ma il calcio non era stato inventato in Inghilterra? Mi sono perso qualcosa? Non è nostra intenzione scomodare i fratelli Gallagher per un inno, ci mancherebbe, ma siamo sicuri che non ci sia davvero niente di più meritevole al mondo di tale Oceana? E soprattutto, perché non dare l’opportunità di scrivere l’inno a qualche gruppo locale, anziché importare qualcuno da fuori? Io ci avrei visto bene una band death metal polacca: guardate quanta scelta!
Domande amletiche che, ahimé, resteranno senza risposta. Infine, inutile nasconderlo, ‘sto video è anche un po’ antipatico: dovevano proprio mettercelo il golden goal di Trezeguet all’europeo del 2000?