Skillbros è una delle tante startup che iniziano ad affacciarsi sul panorama italiano. Ho avuto modo di conoscere uno dei fondatori, Alessandro Martinengo Villagana, davanti alla macchinetta del caffè della società in cui lavoravamo. Qualche tempo dopo mi ha salutata: se ne stava andando per seguire un progetto con altri amici. Siccome sono nata curiosa e finirò i miei giorni come tale, non potevo non chiedere ad Alessandro come funzionasse e di cosa si occupasse la startup che ha contribuito a fondare.
Durante la nostra chiacchierata, per iniziare, Alessandro mi ha raccontato del percorso che ha condotto lui e gli altri soci a creare Skillbros.
“ www.skillbros.it nasce da 4 ragazzi che hanno passioni ed età diverse, ma che amano condividere ed acquisire conoscenze, socializzare e realizzare idee. Ci siamo resi conto che oggi le professioni stanno rapidamente cambiando e le persone non sono soddisfatte del proprio lavoro, in molti rischiano di perderlo o ne sono ancora alla ricerca. E quanti lavorano con passione?Abbiamo così deciso di realizzare una piattaforma che permettesse a chiunque di poter insegnare ed imparare, in luoghi non necessariamente professionali. Ogni spazio libero nelle nostre città può essere un punto di ritrovo per socializzare e migliorare se stessi. E’ importante sottolineare che non si tratta di video-lezioni ma di incontri reali perché riteniamo che il vero apprendimento avvenga tramite l’interazione diretta e lo scambio di idee. Non è la stessa cosa farlo dietro ad una web-cam.”
Dall’idea originale alla realizzazione, Skillbros non ha subito grandi cambiamenti, sebbene è tuttora in continuo sviluppo. Il punto veramente importante, mi spiega, è analizzare il mercato, svolgere focus group ed interviste, ma soprattutto giorno dopo giorno bisogna essere reattivi nell’analizzare gli utenti e i loro feedback in tempo reale, imparando a conoscerli e sviluppando un mercato intorno a loro.
Alessandro mi ha poi illustrato il funzionamento di Skillbros, che è la prima startup in Italia ad importare un modello di consumo collaborativo basato sulla condivisione di conoscenze. La convinzione di questi ragazzi è che tutti hanno qualcosa da poter imparare o insegnare. Bisogna solo ripensare l’istruzione, da obbligo a vero apprendimento.
Scendendo nello specifico, sulla piattaforma ognuno può trovare varie classi in cui si tengono corsi di make-up, fotografia, cucina, etc. Il potenziale studente può acquistare immediatamente il diritto di partecipare alla classe nel giorno stabilito e conoscere subito gli altri partecipanti, valutare a priori le competenze di colui che insegna e chiedere informazioni sulla classe. La qualità delle lezioni è verificata tramite i feedback ricevuti, la biografia e i link personali che l’insegnante inserisce nel suo profilo per dimostrare la propria credibilità e per costruirsi la sua reputazione digitale.
Per continuare, ad Alessandro non potevo non domandare come fossero riusciti ad avviare una startup in Italia. “E’ difficile, ma non impossibile” è stata la sua risposta. “Evidentemente la burocrazia e il sistema fiscale non facilitano ma è anche vero che avviare una startup non deve essere solo dettato dall’impulso di inseguire un’idea geniale, ma anche una scelta ragionata. Bisogna seguire i passi giusti, dall’analisi di mercato alla ricerca di un team affiatato. E’ fondamentale pianificare subito i costi e darsi dei tempi ed obiettivi. Anche redigere un business plan, che cambierà molteplici volte, è fondamentale perché ad ogni modifica ci si avvicina sempre di più al progetto finale”.
In ultimo, ho chiesto ad Alessandro di parlarmi della decisione di lasciare un posto di lavoro con un contratto a tempo indeterminato ed avventurarsi in questo progetto. “La mia è stata una decisione ben ponderata. Dopo la laurea all’Università Bocconi ho seguito il classico percorso iniziando a lavorare in una multinazionale ed è stata un’esperienza molto formativa sia dal punto di vista umano che per il metodo di lavoro appreso. Però ad un certo punto ho cercato una svolta. Ho frequentato un master, ho conosciuto dei ragazzi che condividevano il mio pensiero e abbiamo iniziato a sviluppare l’idea. Inizialmente ho pensato di dedicarci solo il weekend o il tempo libero, poi quando vedi le cose prendere forma, capisci che devi fare una scelta. E io alla fine non ho fatto altro che seguire le mie ambizioni”.
Alessandro e gli altri soci fondatori stanno partecipando a fiere in giro per l’Italia, tra pitch e workshop lavorano per migliorare la loro impresa e farla crescere. In tempi di crisi il lavoro bisogna inventarselo e sono sempre di più i giovani che tentano il grande passo. Le difficoltà sono tante, soprattutto quelle economiche, però ci sono tanti nuovi canali a cui rivolgersi per orientarsi e strutturare meglio le idee: università, incubatori, business angels.
Concludo con un grande in bocca al lupo al team di Skillbros e a tutti coloro che ogni giorno cercano di innovare questo paese.
Se avete anche voi avviato una startup o ci state provando, scrivete e raccontatemi la vostra esperienza.