Stealing the lightG4S e la sicurezza, questa sconosciuta

Che l'Olimpiade di Londra rappresenti ben piu' che l'espressione della massima competizione sportiva al mondo e' superfluo dirsi; ma dello sport, almeno fin'ora, si e' sentito parlare in maniera un...

Che l’Olimpiade di Londra rappresenti ben piu’ che l’espressione della massima competizione sportiva al mondo e’ superfluo dirsi; ma dello sport, almeno fin’ora, si e’ sentito parlare in maniera un poco paradossale, avendo l’impressione che fosse un diversivo a quelli che sono i veri obiettivi e le vere preoccupazioni legate all’evento: arrivare alla fine delle due settimane essendo riusciti a garantire sicurezza e trasporti (relativamente) efficienti. E’ pronta Londra ad accogliere il flusso di turisti? E’ pronta a fronteggiare eventuali (knock on wood) attacchi terroristici? Cosi’ su due piedi, la risposta spontanea che viene da dare e’ negativa.

Lasciamo stare il fatto che, per trasportare atleti e spettatori, l’organizzazione si affidera’ interamente alla rete pubblica, un sistema che diventa spesso precario nelle quotidiane ore di punta ed il cui congestionamento e’ per i Londinesi un timore costante. Tanta e’ la sfiducia nella riuscita dell’operazione che i dipendenti della PA, ma anche quelli molte aziende private che non siano residenti vicino al posto di lavoro, sono stati autorizzati a lavorare da casa per il periodo delle gare.

Ma il vero scandalo (e, per una volta, sento che usare questo termine non e’ un mero tentativo di sensazionalizzare la faccenda) e’ sicuramente quello legato alla sicurezza. Nel Dicembre 2010 il Governo ha appaltato parte dei servizi ad una societa’ privata, la G4S che, pero’, a poche settimane dalla cerimonia di apertura, ha dichiarato di non avere reclutato personale sufficiente e di non poter, quindi, onorare il contratto da 284 milioni di sterline pur stipulato in largo anticipo. Il risultato, oltre alla dimissioni del CEO di G4S Nick Buckles (ma non quelle del Ministro degli Interni Theresa May, pur invocate da molti), e’ stato che il Governo ha dovuto revocare le “vacanze” ai soldati appena rientrati dall’Afghanistan e spedirli a Londra…a proprie spese. Perche’ non far pagare questo fuori programma alla stessa G4S? La spontanea domanda rimane ad oggi senza risposta.

Il suddetto scandalo, pero’, non finsice qua: un reporter del tabloid Daily Mirror, fingendosi un operaio, e’ riuscito ad entrare indisturbato a bordo di un mini van nella caserma che ospita i 4.000 soldati impegnati nella missione, “autorizzato” da un addetto G4S che lo ha lasciato passare senza verificare documenti, permessi o alcunche’. Speriamo solo che i cecchini disseminati sui tetti di mezza citta’ siano piu’ affidabili…

Perche’ poi – sicurezza percepita o reale che sia – quando si parla dello spirito del popolo Brit, che anche dopo gli attentati del 7/7 ha continuato ad usare la Tube senza farsi intimorire, forse non si pensa che le opzioni non sono molte: in una metropoli come questa si puo’ solo continuare a camminare piu’ veloci dei malsopportati turisti nella selva tropicale di corridoi sottoterranei per prendere al volo il treno “prima”.

…E anche stamattina sono arrivata in orario.

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