Ciao, Incondizionata. Sono Margherita, due figli e 19 anni di matrimonio. Un anno fa scopro che lui, sempre buono, sempre disponibile e sempre al lavoro, anche due domeniche al mese, ha un’altra famiglia, un’altra donna e un altro figlio. Grandi scenate, pianti, urla e piatti rotti. Lui è andato via, ma dopo 3 mesi è tornato e io l’ho accolto. Ma non va. Non va per niente bene. Io gli rendo la vita impossibile, sono diffidente su tutto. Che faccio? Lo mollo io stavolta o aspetto che il tempo sia galantuomo anche con me?
Cara Margherita, la sua è la prima lettera che ricevo e se non sapessi che roba così può succedere davvero, penserei ad uno scherzo. Ma immagino non lo sia. Perciò rabbrividisco. E non per la scelta di suo marito, che ha del masochista di suo nel crearsi una doppia famiglia, ma per lei. Cioè, dico, lei, in 19 anni di matrimonio in cui suo marito aveva un’altra famiglia, dov’era? A scegliere quali piatti avrebbe poi rotto? A riporli nella credenza aspettando che lui le facesse la grazia di una cena in compagnia? Eccheddiamine, Margherita, se non dovessi, in quanto donna, essere solidale (ma poi perché??), le direi che un tantinello suo marito ha fatto pure bene, magari la sua altramoglie pretendeva di più e l’otteneva pure. Ma non voglio infierire, magari scuoterla sì, però. Perciò risparmi i piatti, che possono sempre servire, soprattutto se sono quelli che ha comprato lei a gusto suo e non quelli sbreccati ereditati dalla suocera. Smetta soprattutto di guardarli. Si guardi intorno, piuttosto. Chieda di più, che non vuol dire un’altra famiglia anche lei, che una basta e avanza, ma di vedere e attraversare tutto, tanto sempre in faccia le torna. Soprattutto quando non si tratta di piatti. E la smetta di descriversi come “due figli e 19 anni di matrimonio”. Lei può essere tanto di più: lo pretenda!