Secondo una ricerca condotta dalla Virginia Commonwealth University di Richmond, in Virginia, il morso di una zecca produrrebbe una reazione allergica alla carne rossa
Dopo anni passati a ripetere che la carne rossa è responsabile delle peggiori nefandezze in fatto di ambiente, consumo energetico e sfruttamento degli animali, ecologisti e vegetariani potrebbero aver trovato la soluzione finale. L’Armageddon che sconfiggerà i carnivori della Terra portando la pax vegana direttamente dal pianeta Tuberon. Secondo una ricerca condotta da Susan Wolver e Diane Sun, del Virginia Commonwealth University di Richmond, in Virginia, il morso di una zecca favorirebbe l’insorgere di una feroce allergia per la carne rossa.
Niente scherzi, è tutto vero. Le ricercatrici statunitensi hanno messo in luce che esiste una stretta correlazione tra puntura di zecche e rifiuto della carne. In un articolo pubblicato sul Journal of General Internal Medicine dal roboante titolo di A Peculiar Cause of Anaphylaxis: No More steak? («Un caso particolare di anafilassi, niente più bistecche?»), le due ricercatrici sostengono che il morso di una zecca è in grado indurre il nostro sistema immunitario alla produzione di un anticorpo che agisce contro un particolare tipo di carboidrato – l’alpha-gal – largamente presente nella carne rossa.
Le scienziate e il loro team hanno analizzato i casi di tre pazienti che avevano mostrato una reazione anafilattica alla carne dopo essere stati morsi dalla zecca Lone star, assai diffusa negli gli Stati Uniti del Centro-Sud. La difficoltà di correlare il fenomeno stava però nel fatto che i sintomi di questa intolleranza non si mostravano immediatamente dopo l’assunzione della carne rossa, ma a distanza di qualche ora. L’organismo dei pazienti studiati, a seguito del morso della zecca, si immunizzava al carboidrato alpha-gal. Il quale, reintrodotto nel corpo attraverso l’alimentazione provocava una reazione immunitaria, con conseguente rilascio di istamine, mediatori chimici delle infiammazioni. Il tutto poteva così sfociare in una reazione allergica: vasodilatazione, difficoltà respiratorie, edemi, orticaria.
«Dove le zecche sono edeniche», concludono le ricercatrici, «in caso di anafilassi bisogna prendere in considerazione questa sindrome. E suggerire ai pazienti affetti di evitare qualsiasi assunzione di carne proveniente da mammiferi: bovini, suini, ovini e cacciagione».
La zecca responsabile dell’allergia alla carne
Nell’America del consumo di carne rossa pro-capite che supera i 60 kg all’anno, immaginate la reazione di un vegano o di un vegetariano fondamentalista a questa notizia. Non sentite già crescere il rumore del loro scalpiccio attraverso le paludi della Florida? Il fruscio delle lenti di ingrandimento e delle pinzette per setacciare le immense piantagioni di granoturco dell’Indiana alla ricerca dell’insetto ammazza-carnivori? Pensate ai laboratori di un terrorista ambientalista straripanti di bombe-zecca pronte ad esplodere nelle più popolose metropoli del Pianeta, progettate per causare un’allergia di massa alla tenera carne di vitello.
E immaginate anche l’uso terapeutico di questi insetti. Hipster dalla traballante vocazione vegana immergersi in piscine di morsicanti mostriciattoli per supplire la loro mancanza di volontà. Vegetariani con tentazioni carnivore con la peluria brulicante di zecche e le braccia pizzicate di continuo per indursi all’astensione totale dalla bistecca al sangue. Profeti e sacerdoti della catastrofe ambientale distribuire parassiti della pelle come ostie, elencando i benefici delle zucchine e condannando la blasfemia delle braciole.
Ci aspetta forse un mondo allergico alla carne, dimentico del brasato? Dove la spaventosa tecnologia del Barbecue è solo lo sbiadito ricordo di un’arte alchemica obliata dalla memoria e praticata come magia nera, clandestina alla nuova umanità vegetariana, libera dalla schiavitù dell’hamburger? Non lo so, ma tutto questo pensare mi ha fatto venire una certa voglia di capocollo.
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