Il Murales “vegetariano” dipinto da Blu in Spagna
Chissà se Blu, geniale artista italiano conosciuto in tutto il mondo per i suoi irriverenti graffiti, ha pensato a Shirley Jackson mentre dipingeva il suo ultimo lavoro sui muri di Ordes, in Galizia, pochi chilometri a Nord di Santiago. Nel racconto della scrittrice americana, La lotteria, ogni anno la comunità di un villaggio del New England viene coinvolta in un macabro gioco ad estrazione. La cui posta – temuta e desiderata al contempo – è una brutale esecuzione nella pubblica piazza. Nessuna spiegazione viene fornita sul perché ciò avvenga, ma viene lasciato intuire che questo rituale perpetri le tradizioni del villaggio, mantenendo l’ordine delle cose.
Il murales di Blu, con perfetta coincidenza, imbastisce l’inquietante scena Jackosniana secondo una inusuale lettura vegetariana. Al posto delle persone sostituisce sorridenti verdure, che, una dopo l’altra e attorniate da una folla di vegetali urlanti, si recano al macello. L’ironia di Blu – come spesso accade nei suoi lavori – si concentra nello sguardo assente e ipnotizzato dei suoi personaggi. I quali, quasi sempre avvolti da una comunità che ripete le loro azioni in funzione omologante, subiscono gesti di violenza inaudita senza battere ciglio, costretti da un contesto rituale (sottolineato in questo caso dalle verdure prostrate di fronte al frullatore-feticcio) ad assumere il ruolo di vittime sacrificali.
In questo ultimo lavoro del muralista di Bologna, qualcuno ha voluto vedere la sua anima giocosa. Addirittura un’apoteosi del veg-friendly, invito esplicito alla gioia del vegetarianesimo. Guardando alla produzione di Blu e osservando i suoi ultimi lavori, credo invece che anche dietro questa metafora vegana si nasconda il pensiero politico dell’autore, da sempre assai critico verso tutte le forme di potere che utilizzano la propria posizione dominante per diffondere un pensiero omologante e conformista, specie in tempi di crisi economica (osservate il particolare nella foto qui sotto).
Nell’ubriacante sorriso del pomodoro che sta per farsi falcidiare dalle lame del gigantesco frullatore e nel crudele entusiasmo della folla che invita al sacrificio continua a ripetersi la favola nera di Shirley Jackson. Quella sensazione di ineluttabile crudeltà che domina il mondo e che, da sempre, chiede la sua dose di vittime. Perché tutto il resto della popolazione, di fronte al mistero della violenza senza senso e della crudeltà dell’uomo, si senta sollevato dalla sua parte di responsabilità nel massacro.
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