Due impressioni lasciate dal meraviglioso Faust di Sokurov. Le costrizioni materiali in cui sembrano vivere i personaggi e le strane assonanze finali a Aguirre, furore di dio di Werner Herzog.
Personaggi bloccati in passaggi stretti, non riescono ad attraversare la porta, non trovano spazio negli appartamenti, tra i vicoli e nei dedali della foresta. E’ la condizione materiale, fisica del corpo che sta stretta all’anima, sembra voler dire Faust, che alla fine si libera delle costrizioni contingenti per correre in un deserto sterminato di ghiaccio, indifferente alla sua stessa maledizione dopo aver sotterrato Mefistofele con delle pietre pesanti, incastrandolo in una fessura nel terreno roccioso. E’ la contingenza terrena che impediva a Faust di unirsi a Marguerete (quella delle convenzioni sociali). Come a dire che il patto col diavolo era una lotta per disfarsi della materialità della vita terrena e mirare verso una trascendenza impossibile. Il patto arriva poi quasi alla fine del film, in maniera più o meno avvertita, senza che Faust si renda ben conto di cosa sta facendo, più preoccupato dagli errori di ortografia che dal contenuto del contratto che firma quasi per caso (quella tra Faust e il diavolo è più complicità che lotta in Sokurov, come dicono bene i Cahiers du Cinéma).
Una generale difficoltà a muoversi sembra caratterizzare personaggi storpi o dislessici, dai corpi tormentati come quello dell’usuraio/diavolo o dei fantasmi zombie che seguono Faust e che si muovono quasi per inerzia come trascinati da un involucro terreno che non appartiene più alle loro anime.
E poi queste assonanze finali ad Aguirre, inattese e fulminanti. Mefistofele dona un’armatura anacronistica a Faust, ‘necessaria per continuare’. I finali dei due film in qualche modo si assomigliano. Plasticamente per la posizione inquieta e certa del proprio destino di Faust con l’armatura, e quella di Aguirre sulla zattera ormai devastata sul fiume. Ma anche per i contenuti, quelli di una lotta persa in partenza, epica per la conquista impossibile del condottiero spagnolo e metafisica per il personaggio di Goethe.