Tremate, proprietari di immobili. Per voi, la stangata Imu arriverà col saldo di dicembre. E molti italiani che hanno concesso in locazione immobili di proprietà saranno doppiamente bastonati: sono tantissimi i comuni che hanno annunciato aliquote maggiorate per gli appartamenti affittati. Per esempio: una famiglia che ha ereditato un paio di appartamenti, decide di locarne uno e si ritrova, tra Irpef, addizionali, imposta di registro, Imu ed eventuali lavori condominiali straordinari (i cui costi sono sostenuti dal proprietario e non dall’inquilino) con un residuo di pochi spiccioli. Gli esperti del mercato immobiliare hanno già sentenziato: a queste condizioni affittare l’immobile non conviene e probabilmente il mattone perderà appeal per i contribuenti che non possono contare, simultaneamente, su una discreta liquidità personale che consenta loro di far fronte ad adempimenti tributari e condominiali. La storiella di Keynes che invitava lo Stato a scavare buche e riempirle per rimettere in moto l’economia è nota e facilmente reperibile in internet. Per gli appartamenti bisogna ragionare analogamente, inducendo i proprietari a vincere le paure ed affittare: meglio l’Imu maggiorata, quindi, per tutti gli immobili sfitti. Così decidendo, il mercato delle locazioni, soprattutto quelle ad uso abitativo, può riprendersi. Non è affatto una follia penalizzare chi si ostina a conservare senza inquilini le casette di proprietà, magari per paura di tasse e sfratti di complicata esecuzione. Nella dichiarazione dei redditi è prevista la casellina “immobile a disposizione” con un rincaro della rendita catastale per gli appartamenti sfitti. Il gettito complessivo degli enti locali, se le entrate dell’imposta di registro saranno finalmente destinate per intero ai comuni, ne trarrebbe giovamento. Il senatore del Pd Marco Stradiotto ha elaborato uno secondo il quale alcuni comuni sarebbero avvantaggiati, altri penalizzati se le entrate Imu restassero interamente ai municipi. In realtà il senatore Pd punta ad una maggiore autonomia nella gestione degli enti locali, i cui amministratori sarebbero caricati di responsabilità ulteriori. In quest’ottica, lo sconto Imu per chi affitta i propri immobili potrebbe costituire una scelta creativa. Anche perché le banche, praticamente, non concedono più mutui. Il posto fisso non esiste più e gli istituti di credito sono letteralmente terrorizzati, anche se a garantire ci sono i genitori (magari ottuagenari) degli aspiranti proprietari. Le coppie di “fidanzati” che vogliono uscire dall’esercito dei “bamboccioni” hanno mille difficoltà. Nella migliore delle ipotesi sono lavoratori precari a cui nessuno farebbe credito. Figurarsi le banche che prestano soldi soltanto a chi già ce li ha. Prendere in affitto un appartamento, magari ad un canone ragionevole, potrebbe essere la via d’uscita (dalla casa di mamma e papà). Soprattutto se il proprietario venisse premiato con una tassazione più bassa. Imu ridotta a chi affitta, maggiorata a chi si ostina a lasciare sfitte le sue proprietà. Scelta di destra, centro o di sinistra? Difficile dirlo. Di certo è una scelta che può scuotere il mercato.
Giuseppe Pedersoli