Amo leggere, ho sempre un libro in borsa, quando la borsa me lo consente, e un libro non manca mai tra asciugamani e creme solari… Leggere in riva al mare, baciata dal sole e carezzata dalla brezza marina, è la forma di riposo che preferisco, l’apoteosi del relax. Se poi, tra le mani, si ha un buon libro, il resto è noia…
Siamo già ad agosto, il mese delle ferie per eccellenza, e non poteva certo mancare sul mio blog un elenco di libri che potrebbero accompagnarvi nelle lunghe giornate in riva al mare o sulla vetta di una montagna.
Non ho stilato una classifica, sia ben chiaro, bensì una lista di libri che ho letto personalmente e che mi hanno, praticamente, rapita.
Vi invito ad arricchire questa book list con i vostri consigli e i vostri suggerimenti.
Luisito, una storia d’amore, di Susanna Tamaro.
Ѐ un libro agevole, che si legge d’un fiato, grazie alla scrittura delicata dell’autrice, sulla forza dei sentimenti e il potere salvifico dell’amore, una favola moderna che commuoverà e divertirà chi legge.
· La Chiesa del no, di Marco Politi.
L’autore è una firma prestigiosa di importanti quotidiani nazionali e lavora come corrispondente vaticano ed editorialista, che affronta sapientemente, e con spirito critico, l’atteggiamento della Chiesa nelle questioni politiche del nostro Paese. Il titolo è eloquente e riflette perfettamente la refrattarietà delle istituzioni ecclesiastiche alla modernità e la debolezza della classe politica italiana, incapace di agire secondo coscienza e succube delle interferenze della Chiesa nel processo legislativo. Il numero delle leggi fatte o malfatte sotto le pressioni ecclesiastiche è cospicuo, dalla mancata introduzione del divorzio breve alla negazione dei diritti del malato in stato vegetativo persistente a sospendere le cure (Eluana Englaro), dall’aborto alla fecondazione assistita, dalla scuola libera al riconoscimento delle coppie di fatto e delle unioni gay. Un viaggio lungo in una realtà complessa , dove il confronto tra le idee è fondamentale, l’unica via per ascoltare le voci di una società sempre più articolata.
· Venuto al mondo, di Margaret Mazzantini.
Romanzo intimo e sociale, contemporaneo, di pace e di guerra. La pace è quella dell’egoistico Occidente, divorato dal benessere, la guerra è quella di una donna che ingaggia una battaglia estrema, dove l’assedio di Sarajevo diventa l’assedio di ogni personaggio della vicenda. L’autrice dimostra, attraverso una sorta di catarsi, come il male della Storia possa uscire fuori e avere il volto, l’ombrosità e gli slanci di un figlio di oggi chiamato Pietro.
· Pappagalli verdi, di Gino Strada.
Gino Strada credo non abbia bisogno di presentazioni: diciotto anni fa ha fondato, insieme alla moglie, EMERGENCY, un’organizzazione non governativa (ong), indipendente e neutrale, nata per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.
Questo libro ci consegna immagini vivide dei posti più dilaniati dalla follia delle guerre in cui Strada, con il suo staff, ha portato soccorso; i ricordi più strazianti e le amarezze continue di chi, ogni giorno, tenta di salvare vite, tra innumerevoli difficoltà. I vecchi afgani chiamano “pappagalli verdi” quelle mine antiuomo, di fabbricazione sovietica (PFM-1), usate durante i raid aerei e caratterizzate da una particolare geometria ad ali e dal colore verde, elementi che inducono spesso i bambini a raccoglierle, perché pensano siano dei giocattoli.
· L’italiano, lezioni semiserie, di Beppe Severgnini.
Libello simpaticissimo e di estrema attualità che propone un aiuto concreto, tra il serio e il faceto, per scrivere efficacemente un’email, una tesi o un breve saggio. La lingua italiana, ahimè, è morente e la prova di questo lento decesso viene dai social network, dove si accumulano errori di ogni genere, commessi persino da persone che vantano lauree e dottorati. Severgnini insegna trucchi onesti per imparare ad usare i segni di interpunzione, ad utilizzare l’aggettivo più adatto e ad evitare strafalcioni…
· La scultura di sé, di Michel Onfray.
La lettura di questo saggio è consigliata a coloro i quali amano la filosofia, in un tempo in cui, dopo il crollo delle grandi ideologie, l’amore per la sapienza non sembra capace di offrire strumenti per orientare le nostre esistenze: al suo posto, infatti, trionfano religioni di massa e mode spiritualistiche.
Onfray si scaglia contro le morali “della rinuncia” e rintraccia la chiave della nuova etica nel concetto di virtù, elaborato nel Rinascimento italiano. Come in una raffigurazione allegorica, ogni figura passata in rassegna incarna una qualità che l’uomo moderno dovrebbe recuperare: lo slancio vitale dell’artista e l’autocontrollo del torero, l’originalità del dandy e la determinazione del samurai, l’abilità persuasiva del dongiovanni e l’individualismo dell’anarchico. La riflessione di Onfray è costantemente accompagnata dalla presenza di Nietzsche e dalla volontà di esaltare i valori dell’eleganza, dell’amicizia, delle affinità elettive, dell’edonismo e della raffinatezza.
· Un arcobaleno nella notte, la vera storia del Sudafrica di Nelson Mandela, di Dominique Lapierre.
Dominique Lapierre è uno di quei saggisti che riesce a non annoiare il lettore, a raccontare la Storia dettagliatamente e criticamente, senza che ciò comporti tedio per chi legge.
Il 6 aprile 1652 un piccolo gruppo di olandesi sbarca sull’estremità meridionale del continente africano e, convinti di essere il popolo eletto, i coloni rinnegano la madrepatria e creano un nuovo stato, affrontando le tribù nere e gli eserciti della regina Vittoria, fino a macchiarsi di uno dei più gravi crimini dell’umanità: l’instaurazione dell’apartheid. In questo saggio storico, l’autore narra il coraggio e la forza con cui, uomini e donne, bianchi e neri, con lacrime e sangue, hanno messo fine al terribile regime razzista e dato luce alla “Nazione arcobaleno”.
· I pilastri della terra, di Ken Follett.
Agli appassionati di Medioevo non posso non consigliare questo romanzo storico straordinario, dove Ken Follett dimostra, semmai ce ne fosse stato il bisogno, di essere uno scrittore eccezionale, capace di ricostruire i contesti in cui inserisce le vicende in maniera sublime, straordinaria. Il libro, abbastanza lungo, narra della costruzione di una cattedrale a Kingsbridge, in Inghilterra, tra il 1123 e il 1174, sul cui sfondo si muovono tantissimi personaggi e si intrecciano innumerevoli avventure, illustrate con sapiente abilità, tra prosperità e carestia, malattia e guerra, ambizione e vendetta.
· La regina dei castelli di carta, di Stieg Larsson.
Esperto mondiale di movimenti di estrema destra e giornalista, Stieg Larsson è morto improvvisamente nel 2004, dopo aver appena concluso la sua trilogia: “Uomini che odiano le donne”, “La ragazza che giocava con il fuoco” e “La regina dei castelli di carta”, romanzi che hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo e da cui sono stati tratti film per il grande schermo.
Romanzo poliziesco, in cui si ritrovano gli stessi personaggi degli altri due romanzi della trilogia, Lisbeth Salander e Mikael Blomkvist, la prima sopravvissuta al fuoco ma lontana dall’aver risolto i suoi problemi, il secondo vicino ad una verità sul suo passato e deciso a pubblicare un articolo che farà tremare il governo, i servizi segreti e l’intero Paese…
· Solo il vento mi piegherà, di Wangari Maathai.
The last but not the least, consiglio vivamente questo libro, scritto da una coraggiosissima donna keniota, morta lo scorso settembre, a tutti quelli che amano l’Africa e hanno a cuore le tematiche ambientali.
Maathai ha vinto il premio Nobel per la Pace nel 2004, per aver fondato il Green Belt Movement, un’organizzazione che non ha semplicemente piantato alberi, ma idee, che ha portato istruzione, acqua ed uguaglianza, che ha spinto le donne africane ad alzare la testa e a farsi valere. In questa affascinante autobiografia, Wangari ripercorre la sua storia, dove non mancano momenti difficilissimi, come il tempo trascorso in prigione durante il quale è stata picchiata e torturata, e gesti di eroismo ed energia, forza di volontà e profondo desiderio di diffondere messaggi di pace, buongoverno e rispetto per l’ambiente.
Amiche, amici… Che dire? Vi auguro di trascorrere delle vacanze serene, di poter dedicare tempo a chi amate e di nutrire l’anima con la lettura, qualunque essa sia.
Vi lascio con un pensiero di Maupassant:
“… non avendo mai io avuto un dolore che un’ora di lettura non abbia dissipato.”