Poche speranze di rilancio, perchè il sito Alcoa “è costosa e poco attrattivo per gli investitori”. Corrado Passera, dopo tutto, ha detto probabilmente una cruda verità. Che quell’azienda e quel sito produttivo funzionino poco e affondino le radici in una storia industriale e di politica economica sta tutta nel passato. Che di trovare qualcuno cui passare la mano, vendendo, non se ne parla proprio.
E la politica come reagisce? Dal Pd qualcuno gli chiede di dimettersi, perchè “non sa fare il suo lavoro”. Dal Pdl dicono che così scoraggia gli investitori (che naturalmente hanno l’anello al naso, e se Passera avesse detto che Alcoa è un gioiellino ci avrebbero creduto senza pensarci), Vendola attacca frontalmente. Insomma, teatrino.
Solo che di teatrini non c’è proprio bisogno, e neanche sembra il miglior momento per recitare. Se Alcoa – e le tante Alcoa d’Italia – non sono più al passo coi tempi del mondo tocca dirselo e lavorare per creare le condizioni di un futuro economico dei prossimi decenni. Questo – occuparsi del futuro riconoscendo il presente e non pensare sempre all’oggi in cui si sta per votare -, è fare politica: e i partiti in teoria servono a questo.