Post SilvioCose che non si sopportano più? Di Pietro, ad esempio

Ho letto solo il titolo, e poi sono corso via. Poi mi sono fatto coraggio, son tornato e mi sono soffermato su «Trattativa stato-mafia. Di Pietro al governo: “rischia l'accusa di favoreggiamento”. ...

Ho letto solo il titolo, e poi sono corso via. Poi mi sono fatto coraggio, son tornato e mi sono soffermato su «Trattativa stato-mafia. Di Pietro al governo: “rischia l’accusa di favoreggiamento”. Insomma, c’ha il vecchio piglio di quando aveva la toga. O meglio: vorrebbe tanto tanto averlo. Ma non ce la fa più. E allora, si rifugia nelle frasi dei tempi che furono, vent’anni dopo, con altri ruoli e passati più lunghi e meno verginali da sbandierare. E qualcuno per lavoro deve riportarle al pubblico, e i partiti hanno perfino la compiacienza di rispondere. Anche Fli (ma non si era sciolto?) sarebbe in pressing sul tema. E il Pd, sublime, che dice: “un problema che non esiste”, ma ci tenevo ad esserci anch’io.

Ecco, Di PIetro, dato il paesaggio circostante, riesce addirittura a fare ancora la parte del moralista manettaro senza che qualcuno, in sala, scoppi da ridere. Tonino è presenza ingombrante di un nostro passato preciso, che non si può certo risolvere con un arrivederci e un grazie. Ennò: adesso ci dovrebbe spiegare lui cosa ha concretamente fatto, in tanti anni di onorata carriera, perchè il paese davvero migliorasse. L’abbiamo visto tanto, tantissimo, in ogni epoca in televisione. L’abbiamo scoperto molto monocratico nella gestione del potere interno al partito e non alieno da familismi che – come si sa – albergano proprio in ogni angolo di paese. Sono tanti anni che dice le stesse cose, ma più passa il tempo e meno sembra convincente. 

Eppure è lì, bene o male prende sempre voti sufficienti per stare al mondo, dentro al patto di sussistenza di cui, in parlamento, il partito di Tonino discute più o meno pacatamente. Ecco, cari colleghi elettori, davvero siete in tanti a sentire ancora il bisogno di avere Di Pietro a rappresentare giustizia e ordine? O forse, chissà, qualcuno potrebbe perfino aspirare a farlo meglio? Eh, lo so, poi bisogna parlare di questioni non da poco, un lavoraccio: ma la politica – ci avevano insegnato – partirebbe proprio da qui. 

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