Dagli incendi in Bosnia Erzegovina al rating Sloveno: una carrellata domenicale di cattive notizie dai nostri vicini orientali.
BOSNIA ERZEGOVINA
« La Bosnia Erzegovina è incapace di esistere come un paese » : è quello che dichiara il Presidente dell’entità Serba, Milorad Dodik, che ha aggiunto : « non c’è nemmeno più da chiedersi se questa nazione sopravviverà … ciò che serve ora è domandarsi quali sono i modi per una secessione pacifica tra Republika Srpska e Federazione Croato-Musulmana ».
Non danno tregua gli incendi : le fiamme non sono ancora state domate a Trebinje, Srebrenica e Jablanica. In alcuni casi, come a Trebinje, è difficile lottare contro i roghi perché questi si sviluppano su terreni che sono ancora minati.
CROAZIA
Ritorna in auge il vecchio progetto, non ancora realizzato, del ponte di Peljesac. La « grande opera » dovrebbe collegare Dubrovnik al resto della rete autostradale Croata, attraverso la penisola di Peljesac, e permetterebbe così di aggirare il problema dell’attraversamento del territorio Bosniaco presso Neum.
Nel secondo quadrimestre il Prodotto Interno Lordo dovrebbe diminuire del 2%, secondo l’ufficio di statistica Croato.
Ivo Josipović, dopo il rifiuto di partecipare alla cerimonia di investitura di Nikolić a Belgrado, ha fatto sapere che « sicuramente non mancherà » di fare visita al Presidente Serbo : « le relazioni tra i nostri due paesi sono in costante miglioramento », ha dichiarato il Presidente Croato.
MACEDONIA
Il coordinatore del gruppo parlamentare LSDM, Igor Ivanovski, ha accusato il governo per le gigantesche spese connesse al progetto « Skopje 2014 », il controverso piano urbanistico per rinnovare la capitale, e che è già stato ferocemente criticato per lo sfrenato esibizionismo nazionalista : « inizialmente il progetto aveva un budget di 70, 80 milioni di euro », ha dichiarato l’esponente dell’opposizione, « ma la somma è già arrivata alla cifra di 350 milioni di euro ».
L’OSCE, in vista delle prossime elezioni nel paese, ha criticato l’atteggiamento dei politici Macedoni : le cariche dello stato, secondo l’organizzazione internazionale, dovrebbero astenersi dal partecipare ad eventi pubblici o a sfruttare manifestazioni in chiave elettorale. L’OSCE ha raccomandato loro di mantenere « un ruolo strettamente tecnico ».
MONTENEGRO
Nella capitale montenegrina, Podgorica, è allarme per l’inquinamento atmosferico : la concentrazione di polveri sottili nell’aria nei giorni scorsi è stata mediamente di 117,7 µg per metro cubo. Il valore massimo consentito è, solitamente, di 50 µg. A causare l’allerta è l’insieme eccezionale di più fattori, i principali dei quali sono l’assenza di precipitazioni e gli incendi nel paese.
SERBIA
Il Presidente Serbo Nikolić ha incontrato a Belgrado l’ambasciatore americano Warlick. All’ordine dl giorno, prima di tutto, la necessità di ricominciare i negoziati per la risoluzione del problema del Kosovo.
La Serbia e i prestiti : per far fronte alla difficile situazione economica, Belgrado ha sottoscritto nuovi prestiti internazionali. 800 milioni di euro dovrebbero arrivare dalla Russia ; un’identica cifra sarà messa a disposizione dalla Banca Europea di Ricostruzione e Sviluppo. Una delegazione del Fondo Monetario Internazionale è attesa il 10 settembre nella capitale.
A partire da sabato, in Kosovo, non sono più valide le patenti di guida Serbe. Per il capo della KFOR, nel paese non vi sarebbero né terroristi né islamisti. E’ la risposta ufficiale di Erhard Drews, contro le agenzie di stampa che avevano denunciato la presenza in Kosovo di « campi di addestramento » per organizzare attentati in Europa.
SLOVENIA
Scandalo nella Chiesa Cattolica in Slovenia. Il Cardinale Franc Rode, secondo il quotidiano Delo, avrebbe un figlio di quarantadue anni. E’ il secondo grande scandalo che quest’anno colpisce le alte gerarchie vaticane del paese, dopo che in luglio Monsignor Alojz Uran, ex arcivescovo di Ljubljana, sarebbe stato punito dal Vaticano per aver nascosto il fatto di avere dei figli.
Le ferrovie Slovene hanno registrato nel primo semestre del 2012 una perdita netta di 7 milioni di euro, riferisce l’agenzia di stampa slovena STA.
Anche S&P riduce il rating dei titoli di debito Sloveni, declassandoli da A+ ad A, con outlook negativo. Si tratta della seconda bocciatura da parte delle agenzie di rating internazionali, dopo che ad inizio febbraio Moody’s aveva bocciato Ljubljana.