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Rassegna stampa dall'ex-Jugoslavia. Chi, cosa, quando, dove e perché. In meno di due pagine word. BOSNIA ERZEGOVINA La Bosnia Erzegovina è in recessione. Gli ultimi dati disponibili per il 2012 mo...

Rassegna stampa dall’ex-Jugoslavia. Chi, cosa, quando, dove e perché. In meno di due pagine word.

BOSNIA ERZEGOVINA

La Bosnia Erzegovina è in recessione. Gli ultimi dati disponibili per il 2012 mostrano un paese economicamente in ginocchio: “tutti i parametri economici” sottolinea Duliko Hasic, della Camera di Commercio Estero “sono in peggioramento, specialmente quelli relativi alle esportazioni. In più, il paese si sta avvicinando alla soglia critica di 550,000 disoccupati”. Il debito pubblico ammonterebbe a circa 7 miliardi di Km, circa 3,5 miliardi di euro. Il paese è il quinto peggiore al mondo per la fuga di cervelli: il 70% dei giovani dichiara di voler emigrare a causa delle scarse performance economiche.

La Comunità Islamica di Bosnia-Erzegovina eleggerà oggi, 23 settembre, il successore di Mustafa Cerić alla carica di Reis-Ul-Ulema. Si tratta del 14 Reis di Bosnia-Erzegovina. Cerić, una delle figure più importanti della scena pubblica bosniaca degli ultimi vent’anni, potrebbe decidere di entrare in politica.

Milorad Dodik, leader dei Serbi di Bosnia Erzegovina, “non vive in Bosnia”, ma in Republika Srpska. Di più, “la Bosnia mi dà la nausea”, dichiara in un’intervista al quotidiano Croato Večernji List.

CROAZIA

Cresce la disoccupazione in Croazia: ad agosto ha raggiunto il 17.7%, un punto percentuale in più rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Nel frattempo il Paese pianifica di tagliare 20,000 posti di lavoro nel settore pubblico: il Primo Ministro Milanović vuole ridurre il bilancio pubblico di circa 700 milioni di dollari.

Il sindaco Croato di Spalato, Zeljko Kerum, potrebbe essere oggetto di sanzioni penali per incitamento all’odio. Secondo Kerum, “i Serbi sono la fonte di tutti i problemi della Croazia: questa minoranza etnica”, dal suo punto di vista, “avrebbe nelle proprie mani i media e concentrerebbe il potere finanziario del paese”.

MACEDONIA

Per il Commissario Europeo per l’Allargamento, Stefan Fule, il Prossimo Rapporto di Progresso della Commissione Europea sarà positivo per il Paese: secondo Fule, la Macedonia ha fatto molto nel processo di implementazione delle richieste contenute nell’High Level Accession Dialogue, passo preliminare per i negoziati di adesione.

MONTENEGRO

L’OSCE ha fatto sapere che monitorerà le prossime elezioni in Montenegro, previste per il 14 ottobre.

Crisi economica: il salario medio montenegrino nel mese di Agosto è stato di 480 euro. Il costo medio della vita si aggira sui 700 euro, praticamente il doppio. Per Sandra Obradović, funzionario dell’Unione dei Sindacati Liberi, “la situazione è anche peggiore: un gran numero di persone in Montenegro è oramai costretto a vivere al di sotto della soglia di povertà”.

SERBIA

La partizione del Kosovo è, secondo il Primo Ministro Ivica Dačić, l’unica soluzione possibile per la stabilità della regione. La Serbia potrebbe organizzare un referendum su Kosovo ed integrazione Europea, per chiedere alla popolazione di esprimersi sull’opportunità di cedere il controllo della regione in cambio dell’ingresso nell’Unione.

La vedova e il figlio di Slobodan Milošević torneranno in Serbia. I due fuggirono dal paese dopo la sconfitta elettorale di Milošević nel 2000, rifugiandosi in Russia.

Un focolaio di febbre del Nilo ha ucciso, finora, 6 persone nei Balcani Occidentali. Dozzine di persone avrebbero contratto il virus, attraverso punture di zanzara, e sono state costrette al ricovero in ospedale.

SLOVENIA

Il Primo Ministro Sloveno, Janez Janša, ha dichiarato il 19 settembre di essere convinto che il Paese “riuscirà ad uscire dalla crisi del settore bancario senza richiedere l’aiuto delle istituzioni internazionali, soprattutto senza l’intervento del fondo salva-stati europeo e del Fondo Monetario Internazionale”. Gli Sloveni “accetteranno le riforme” proposte dal Governo, misure sufficienti a risolvere la crisi finanziaria della repubblica.

Nel primo semestre 2012 l’Italia è divenuta il primo esportatore in Slovenia, con 2,08 miliardi di euro di fatturato, scavalcando la Germania, tradizionalmente primo paese partner del commercio Sloveno.

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