Erin Wasson – Paramount Studios – Hollywood, Usa, 2002 © Peter Lindbergh
In mostra fino al 4 novembre alla Galleria Carla Sozzani di Milano PETER LINDBERGH – Known and The Unknown.
40 immagini che consacrano il Lindbergh più noto (Known) negli scatti patinati realizzati per Vogue Italia, Interview, Harper’s Bazaar e rivelano un Lindbergh più insolito (The Unknown) con le immagini di un progetto/ricerca personale del fotografo esposto per la prima volta all’Ullens Center for Contemporary Art di Pechino nel 2011.
Lynne Koester – Paris, France, 1984 © Peter Lindbergh
Peter Lindbergh è fra i più grandi fotografi di moda del nostro secolo. Le sue immagini hanno plasmato non solo la fotografia di moda come genere ma la moda stessa, tanto che quando si parla di moda gli editor per identificare un certo look dicono “alla Peter Lindbergh”.
Guardando indietro nel tempo Lindbergh ha rivoluzionato completamente il linguaggio della fotografia commerciale gettando le basi per tutti quelli che sono venuti dopo di lui.
Linda Spierings e Tatjana Patitz – Le Touquet, France, 1986 © Peter Lindbergh
Tedesco, abbandona la scuola presto, il suo primo interesse è la pittura, nel ’71 inizia a lavorare come assistente del fotografo Hans Lux a Dusseldorf e due anni dopo apre uno studio tutto suo di fotografia commerciale nella città tedesca.
Quando Lindbergh si avvicina alla fotografia di moda siamo alla fine degli anni ’70, la tendenza dell’epoca è l’eccesso in tutte le sue forme, il modello che si propone è solo uno: l’establishment, ricco e ultra glamorous.
Kate Moss – New York, Usa, 1994 © Peter Lindbergh
A questo eccesso Peter risponde con un’estetica cinematografica pulita, minimalista, naturale e al contempo sempre effortlessly chic che diventerà la sua firma, i suoi riferimenti sono colti e le modelle sono ritratte in atteggiamenti spontanei.
La sua è una fotografia prevalentemente in bianco e nero anche se non disdegna il colore.
Fred Ward e Guinevere Van Seenus – El Mirage, California, Usa, 2000 © Peter Lindbergh
Quando scatta in studio, quest’ultimo diventa il teatro della mise-en-scène, aspetto evidenziato spesso dalla visibilità degli elementi del set: i cavi elettrici, i bordi dei fondali, come a portare l’attenzione sull’elemento rappresentativo, di finzione, dell’atto fotografico.
Angela Lindvall e Chris Dye – Warner Bros. Studios, Burbank, Usa, 2004 © Peter Lindbergh
Per capire quanto rivoluzionario fosse lo stile di Lindbergh nel mondo dell’high fashion basti pensare che Anna Wintour (il diavolo veste Prada in persona; la donna che ha dettato lo stile e la moda degli ultimi 25 anni) lo vorrà per la sua prima copertina di Vogue: è il novembre del 1988 e sulla copertina la modella Michaela Bercu è sorridente e indossa dei jeans, mai apparsi prima in copertina, la Wintour inaugura il giornale parlando di “Nuovo Realismo, un nuovo approccio alla moda e a tutti i diversi aspetti dello stile”.
Vogue november 1988 – Photo by Peter Lindbergh
Per Vogue Peter scatterà un’altra copertina storica che apre ufficialmente la stagione delle Top Model, è il gennaio 1990 e l’immagine ritrae insieme Linda Evangelista, Naomi Campbell, Tatjana Patitz, Cindy Crawford e Christy Turlington.
Vogue January 1990 – Photo by Peter Lindbergh
Incredibile pensare che quattro mesi prima della collega americana, Franca Sozzani diventa direttore di Vogue Italia, è il luglio 1988 e anche la sua prima copertina, scattata da Steven Meisel è un inno alla semplicità, la modella indossa una camicia bianca. Il claim del giornale è “Il nuovo stile”.
Vogue Italia July/August 1988 – Photo by Steven Meisel
Un nuovo stile cui Lindbergh ha contribuito da subito, un sodalizio quello di Peter con Franca Sozzani e Vogue Italia che ha prodotto innumerevoli splendidi editoriali, sin dal primo numero. Non è mai passata stagione in cui Peter non abbia prodotto editoriali per noi fino ad oggi con l‘ultima storia di copertina di Vogue Unique di settembre, una collaborazione con l’artista Jenny Holzer con protagonista Milla Jovovich, una delle top preferite di Peter, che ha iniziato la sua carriera appena tredicenne proprio con lui.
Milla Jovovich e Karen Elson – Los Angeles, Usa, 2000 © Peter Lindbergh
Peter è il fotografo delle top model da Linda Evangelista a Naomi Campbell, Christy Turlington, Stephanie Seymour, tutte sono passate dal suo obiettivo, ma anche tante attrici, fra cui la sua preferita Jeanne Moreau, ritratta in tutta la sua bellezza ancora oggi ottantenne.
Robin Wright – Paris, France, 2010 © Peter Lindbergh
Un’altra caratteristica di Peter Lindbergh è infatti quella di celebrare la bellezza femminile a tutte le età, Peter è sempre stato contrario a un uso barbaramente ringiovanente di photoshop, tanto da scandalizzare nel 2009 il fashion world con una serie di copertine scattate per Elle Francia dove Monica Bellucci, Eva Herzigova e Sophie Marceau appaiono struccate e senza alcun ritocco digitale.
Lindbergh è stato anche il precursore dell’ utilizzo narrativo degli editoriali di moda, trasformando le pagine dei giornali in storyboards filmici. Per lui più di ogni altro fotografo di moda vale il fatto che tutte le fotografie possono essere pensate come frames di films, così i riferimenti cinematografici nelle sue storie sono molto frequenti: dal glamour del cinema hollywoodiano degli anni Cinquanta al cinema tedesco di Fritz Lang, il neorealismo italiano e la fantascienza.
Debbie Lee Carrington e Helena Christensen – El Mirage, California, Usa, 1990 © Peter Lindbergh
Un’altra influenza importante nella fotografia di Peter Lindbergh è la danza, soprattutto quella dell’amica Pina Bausch.
Il Lavoro di Lindbergh ha ricevuto tutti i più prestigiosi riconoscimenti fra cui il Raymond Loewy Foundation Award e il Lucie Award for Outstanding Achievement in Fashion Photography, le sue fotografie hanno quotazioni da capogiro, è stato esposto nei musei e gallerie più prestigiosi del mondo dal Victoria and Albert Museum di Londra al Centre Georges Pompidou di Parigi, e ha scattato per ben due volte “Il Calendario” Pirelli.
Paramount Studios – Hollywood, Usa, 1999 © Peter Lindbergh