“Renzi ha le nostre idee”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, un Silvio Berlusconi che galleggia – al momento – sulla nave da Crociera che ospita i lettori del giornale che han voluto essere lì con lui. Mette il cappello su Renzi mentre dice altre venti cose, più o meno confuse, più o meno già sentite, più o meno attente (ancora sì) a quella pancia di malcontento che il Cavaliere fece cantare, negli anni d’oro, da maestro.
Ma insomma, la furbata su Renzi era nell’aria: dire che in fondo è uno che la pensa come il Pdl (perchè, come la pensa il Pdl? qualcuno di voi lo sa?), uno che viene odiato a sinistra perchè là ci sono ancora i comunisti, rafforza il suo avversario (cioè Bersani) in un contenitore ampiamente cementato, dal fastidio, lo shifo, il disprezzo per Berlusconi e per chi lo vota. Ovviamente, per Berlusconi è molto meglio un avversario come Bersani: che vuole tenere divisi e netti gli steccati dentro ai quali il suo elettorato (storicamente minoranza nel paese ogni volta che si è votato) si trova meglio, che anche plasticamente raffigura altre generazioni, altri climi tutti rivolti al passato. E il modo migliore per trovarsi di fronte Bersani e provare a giocare qualche vecchia retorica e l’indubbia relatà di una classe dirigente post-comunista che ha fallito tutti gli obiettivi, è dire che Renzi è bravo, che gli piace, che quasi gli somiglia.
Renzi, se posso permettermi un consiglio non richiesto, dovrebbe rispedire con tanto di pernacchia la coccola del Cavaliere al mittente, sul ponte della nave da crociera da cui arriva. Certo, andò ad Arcore a trovare un Silvio ormai in picchiata – non fu una grande idea, Sindaco… -, ma non gli mancano armi convincenti.
Uno che vuole giustamente rottamare tanti relitti di due Repubbliche, non deve fare fatica a mettere in bella evidenza tra i rottamandi, e ai primi posti, quel che resta di Silvio Berlusconi. Deve dire che la sua Italia (e il suo Pd) non hanno bisogno di idee dai contorni dubbi e mai diventate vera azione politica, nè di una classe politica di “signorsì” tutti raccolti attorno all’uomo al quale dovevano tutto. Ha la libertà per farlo, visto che di tutti si può accusarlo, a Renzi, ma non di pedanterie anti-berlusconiane da tardo Novecento. E ha interesse a farlo: in moltissimi che non hanno più alcuna speranza di rinascita per un centrodestra post-berlusconiano, o che hanno sempre coltivato con razionalità valutazioni distruttive sull’essenza e l’azione di Berlusconi, non troverebbero in Bersani sufficienti ragioni per votare Pd. Anzi.
Non perda tempo, insomma, che di parlare al futuro questo paese ha voglia e bisogno: per le crociere, con o senza inchino, bisogna avere il tempo di chi (non) ha fatto tutto quel che doveva. Grazie al cielo, non può essere il caso di chi è nato negli anni 70.
p.s. Ed ecco la risposta di Matteo Renzi, arrivata su Facebook verso le 19,30: Oggi Scopriamo che Berlusconi è socialdemocratico a sua insaputa. Scherzi a parte, il Cavaliere sa che se vinciamo noi, lui è il primo rottamato. E quindi preferisce (legittimamente) giocarsela con Vendola o con Bersani. Ecco perché fa di tutto per metterci in difficoltà. Ma noi siamo più forti delle sue trappole mediatiche. Altro che ghe pensi Mi: adesso tocca a noi. Adesso!