KahlunniaTre TRUCCHI per vincere le elezioni

Berlusconi, Giannino, Renzi, Grillo, Alfano, Bersani, Montezemolo, Casini, Vendola, Di Pietro, Monti, Evattelaapesca. La rosa dei potenziali Presidenti del Consiglio di domani è tutto fuorché rosa....

Berlusconi, Giannino, Renzi, Grillo, Alfano, Bersani, Montezemolo, Casini, Vendola, Di Pietro, Monti, Evattelaapesca. La rosa dei potenziali Presidenti del Consiglio di domani è tutto fuorché rosa. Di donne nemmeno l’ombra. L’unico vero Outsider è il “giovane” Matteo Renzi.

A contendersi i voti, nel mercato della politica, sono una decina di concorrenti che offrono lo stesso prodotto: leadership maschile, proposte generiche sulla crescita e, in alcuni casi, giustizialismo becero.

Un quadro, quello attuale, in cui la classe politica punta sull’immagine del leader (e questo è giusto), senza rendersi conto che il leader di oggi non è il capo di ieri. La leadership, infatti, non è più sufficiente a se stessa: essa ha bisogno della followership. Guidare (to lead) non è comandare. E non capire che l’autorefernzialità degli ultimi anni è ormai cosa superata può voler dire perdere le elezioni. Libertà è partecipazione, diceva Gaber. Beh, oggi, anche leadership è partecipazione. Chi fa gioco di squadra vince. Chi pensa di calare le proprie idee, o il proprio carisma, dall’alto perde.

Partendo da queste premesse ecco i 3 suggerimenti per vincere le elezioni:

1) Presentarsi con una leadership femminile forte e con una classe dirigente di under 40. La politica non se ne rende conto, ma in questo momento è da queste due fascie di popolazione che può partire una vera spinta al cambiamento. Da un lato le donne, cuore pulsante di questo Paese imprigionato in vecchi cliché; dall’altro i giovani (18-25), e gli altri (26-40), stanchi di non poter spiccare il volo a causa dell’incompetenza altrui. Dimostrare a queste due fascie di popolazione che possono essere protagoniste del proprio futuro potrebbe rivelarsi determinate. Se fossi Luca Cordero di Montezemolo o Oscar Giannino chiederei alla Marcegaglia (o a qualche altra donna di spessore) di fare da candidata alla Presidenza del Consiglio.

E poi un’altra cosa: passare dai social network al social. Internet è uno strumento, ma la politica non si fa solo online. Anzi! Scendere per strada, in questo momento, può fare realmente la differenza.

2) Parlare chiaro e dare scadenze precise. La chiarezza, in questa tornata elettorale, è il vero valore aggiunto.

L’Italia, nonostante i sacrifici, sembra apprezzare lo sforzo di Monti per salvare il Paese. Alle prossime elezioni, tuttavia, il prodotto da vendere non sarà la salvezza: sarà la crescita. Per questo rendere pubblica un’agenda semplificata di Governo in cui dire: entro il 7 dicembre 2013 faremo questo; entro il 15 marzo 2014 aumenteremo i fondi per la ricerca di TOT punti; entro X faremo Y.

In pratica si tratta di trattare gli italiani come persone serie. Dare loro un orizzonte temporale e programmatico chiarissimo.

3) La politica non è per sempre. Prendere un impegno preciso circa al limite di due mandati sia per Parlamentari, che per i membri dell’Esecutivo. Dare cifre esatte sul taglio agli: stipendi dei parlamentari (es. 50%), delle auto blu, dei consigli regionali; eccetera, eccetera.

Su Facebook: Vito Kappa – Su Twitter: @vitokappa

p.s. mi scuso per aver usato il termine “trucchi”: era un trucco per invogliare alla lettura.

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