“Poi son venuto qua anche per uno sfizio, per Nagatomo. Era un mio pallino “ rispondeva così a suo modo FantAntonio, durante una conferenza stampa, ai giornalisti che gli chiedevano del suo arrivo all’Inter.
Il solito burocrate di turno avrà fatto di sicuro una smorfia infastidita, troppo abbottonato avrebbe preferito la solita frase di circostanza o peggio ancora una dichiarazione scellerata come quella in occasione del “probabile” calciatore omosessuale in Nazionale. Certo quella vota Antonio pestò una merda abbastanza grossa, poteva rispondere con una sua massima: “Che me ne fotte a me gaugliò!” ma non l’ha fatto.
E’ cambiato Antonio, cresciuto. Da tempo ormai non fa colpi di testa, quelle Cassanate che lo facevano sprofondare negli abbissi del ridicolo. Ha conservato però l’allegria, quella con la quale riesce a regale il sorriso a chi gli sta vicino e chi lo guarda da casa. Come ieri, quando in occasione del gol del momentaneo 2-0 contro la Fiorentina ha esultato con “il suo pallino” Nagatomo esibendosi in un divertente inchino da pellicola cinematografica.