Ve lo ricordate? Una scopetta e un enorme disco…e gli omini attorno che sembrano stiano spazzando…Non è una scena di Desperate Housewives, bensì uno sport che gli italiani hanno conosciuto nel 2006 alle Olimpiadi invernali di Torino: il curling. Chi di voi, in quei giorni non ha parlato del curling?? “Ehi ma hai visto quello sport?? Usano delle scope!!” “sarà mica uno sport quello lì??”
E invece cari miei, non solo è uno sport, ma è un Signor sport. Richiede tecnica, allenamento, disciplina.
Il funzionamento è semplice: due squadre, 4 giocatori per ciascuna, una stone di granito e una scopetta. L’obiettivo?? Portare la stone il più vicino possibile alla tee. E poi c’è la fase dello spazzolamento. Vi siete mai domandati perché i giocatori spazzolino freneticamente lungo la direzione della “palla”? Semplice, lo spazzolamento genera una diminuzione dell’attrito, quindi una diminuzione della decelerazione, andando a delineare una traiettoria più rettilinea. Tappatevi le orecchie amici del curling, però si potrebbe dire che sia una sorta di gioco delle bocce sul ghiaccio.
Niente è lasciato al caso: il tiro deve avere una determinata forza trainante, lo spazzolamento ha una sua logica, ogni cosa dev’essere calcolata e calibrata per raggiungere il traguardo. Prestanza fisica, logica, calcoli e determinazione, alla base del curling come di molti altri sport.
Siete pronti per una sfida? Vi aspetto….