Non sempre quando le cose non funzionano è giusto buttare tutto all’aria e ricominciare da capo, spesso è più intelligente ammettere l’errore e aggiustare il tiro. Sempre, anche quando le cose stanno andando veramente male. C’è chi, fortunato lui! quest’atteggiamento ce l’ha come filosofia di vita, ma ci sono pure quelli che per quanto dotati di intelligenza e cultura si fanno prendere dalla paura, quella con la P maiuscola e sono tentati di smettere di respirare pur di non sentire il dolore di quel fallimento. In quei momenti i dubbi si rincorrono, sono troppo debole o troppo rigido, devo venire a patti o devo andare avanti da solo, devo resistere o devo cedere. Sembra facile a dirsi, eppure per quanto difficili possono essere questi momenti sono pure quelli in cui c’è la maggiore possibilità di trasformazione.
Il lavoro, una relazione, un progetto al quale abbiamo dedicato molte delle nostre energie si è impantanato e tirarlo fuori sembra impossibile. Oppure non progredisce o addirittura non germoglia, alzare le mani a quel punto sembra la reazione spontanea. Abbandonarlo là, morente come il pegno da pagare per la nostra ambizione a voler essere felici, sembra la giusta punizione. Ma anziché scappare si può provare a pensare che forse quella è l’occasione di trasformarlo lavorando proprio su quello che non va. Sembra un paradosso, ma non si può vedere dove migliorare se stessi o un proprio progetto se non sbagliando. E’ utile sbagliare, ma fondamentale non mollare la presa, tenere stretta tra le mani l’idea su cui stiamo lavorando, la relazione in cui ci stiamo impegnando, il progetto che abbiamo iniziato a realizzare. La trasform-AZIONE ha infatti come presupposto fondamentale quello dell’agire, che invece non è più possibile quando si alzano le mani e si lascia cadere la cosa in cui stiamo fallendo.
Lavorare sulle nostre idee o un nostro atteggiamento attraverso l’azione, fisica o interiore è l’opportunità che le difficoltà portano con loro quando arrivano da noi. Non si intacca la realtà con passi certi e sicuri ma per tentativi, che per quanto immaginati nei minimi dettagli, mostrano la loro fattibilità solo una volta applicati. Quindi è bene passare in fretta dall’immaginazione all’azione, perché solo nella realtà agita noi possiamo incontrare i nostri limiti e quello che siamo in grado di fare per superarli. La vita è trasformazione, chi riesce a rimanere sempre lo stesso, a vivere nella stessa casa, nella stessa relazione, fare lo stesso lavoro, è forse un umano che non ha mai intrapreso il viaggio della vita.
10 Ottobre 2012