Il libro di Sciascia La palma va a nord – Articoli e interventi 1977-1980 (a cura di Valter Vecellio) Gammalibri, Milano 1982, non è di facile reperibilità come tutti i libri che hanno superato i trent’anni. A me è capitata tra le mani una copia nella bancarella dei mitici pontremolesi di Piazza Cavour a Milano, che ho subito fatto mia. Insieme a La Sicilia come metafora, Mondadori Milano 1979 a cura di Marcelle Padovani (la giornalista scrittrice francese moglie di Bruno Trentin che qualche anno dopo ci darà il celebre libro-intervista con Giovanni Falcone), La palma va a nord è il lascito extra-narrativo più importante dello scrittore siciliano. Giova forse ricordarlo nell’imminenza di queste elezioni siciliane di domenica prossima, di cui si attende l’esito al fine di interpretate l’intero quadro politico italiano.
Riporto la poesia che dà il titolo al libro con il breve scritto introduttivo dello stesso autore.
La palma va a nord
Mi capita ancora di scrivere dei versi. Ma ormai, forse, quando ho qualche difficoltà con la prosa. Vent’anni fa i versi erano per me il grezzo della prosa. Avevo più difficoltà, con la prosa. Oggi mi illudo di averne di meno. Affare (a fare) difficile, Ia prosa.
Questa considerazione mi viene dall’aver ritrovato un foglietto di versi scritto nel ’60 – e sono versi che hanno trovato condensazione in una battuta del Giorno della civetta. Li trascrivo qui perché hanno una vaga rispondenza a fatti di oggi, non perché valga la pena di salvarIi:
Il poeta Abu-Hâtem, es Segestani
di Persia o di Sicilia (la questione
è rimasta in sospeso), scrisse
lungo elogio della palma: albero
foggiato dalle mani di Dio
a immagine dell’uomo, come Adamo
a immagine di Dio; albero eccelso
che segue la marcia dell’ Islam
poiché è dono al credente, e in paradiso
darà ombra dolcissima a fanciulle
dagli occhi neri e casti
che nude fluiranno tra le mani
del credente vero.
Gli scienziati
dicono invece che la linea della palma
non ha niente a che fare
con la marcia dell’ Islam, e si sposta
di cinquecento metri ogni anno
verso il nord.
Personalmente,
non giurerei che la marcia della palma,
non ha niente a che fare con l’lslam,
né che avanza verso il nord
solo di cinquecento metri ogni anno.
Probabilmente, a sbalzi e ad arresti,
la media della marcia è più celere …