Salvate il soldato Angelino dall’auspicio, dal gerundio, dalla Luna e dalle bizzarrie del Cav (e non solo).
Insomma. Visto quello che sta accadendo all’interno del Pdl, che Berlusconi venga o no in Sicilia entro il termine ultimo consentito dalla legge per tenere comizi in pubblica piazza, non è questione da poco. Il dibattito e gli scontri interni tra plastiche, amazzoni e auspici di azzurre rottamazioni, cade proprio-proprio nell’ultimo miglio di una campagna elettorale: e non in una regione qualunque ma in un grosso bacino elettorale come la Sicilia ex 61-a-0.
Il retroscena sulla “no fly zone” suggerita da una consistente fetta del centro destra siculo (e consensualmente accolta dal Cav) e sul clima interno al centro destra lo trovate qui su Yes We Scan ed è stato già scritto un tot di giorni fa, prima che se ne siano occupati Paola Di Caro sul Corsera e, buon ultimo, Carmelo Lopapa che occupa una intera pagina su Repubblica per raccontare come tra Berlusconi e Alfano “l’idillio” sia giunto al capolinea.
Alfano un giorno prima – da Palermo – assicura che “Berlusconi verrà in Sicilia” per la campagna elettorale: e il giorno dopo?
Il giorno dopo – a Catania – al sottoscritto che lo incalza, si affida all’auspicio, al gerundio ed alla Luna.
1) L’auspicio: “abbiamo chiesto al presidente Berlusconi, ovviamente, di venire in Sicilia per la campagna elettorale, mica per fare il commento post-voto” (come dire: Silvio una parte te lo ha chiesto e te lo chiede, vedi tu…)
2) Il Gerundio: “ho la certezza della sua disponibilità e stiamo organizzando la data” (gerundio in attesa del participio: ma se Lopapa su Repubblica scrive che “i due oramai non si parlano faccia a faccia, solo per telefono, l’ultima volta la settimana scorsa?)
3) La Luna: “mica deve andare sulla Luna, deve venire qua, in Sicilia” (insomma, uno sforzo potrebbe farlo, sembra dire l’inconscio di Alfano, un po’ come quella canzone che recita “non voglio mica la Luna”…)
La Sicilia e il tormentone semi-pop “ma Berlusconi viene o no in Sicilia?” non solo palesa tutte le difficoltà interne sul futuro del Pdl ma ora cambia inevitabilmente i termini dello scontro nel giro di un paio di giorni: ovvero, da quando Grillo in queste elezioni ci si è tuffato con successo: con le sue 36 tappe in due settimane fino all’ultimo giorno utile di campagna elettorale. Il comico fa il pieno nelle piazze con i suoi comizi 2.0 mentre il Cav, showman -2.0, resta chiuso nelle sue residenze. La gente che riempie le piazze siciliane oramai non va solo per ascoltare lo show di Grillo ma resta fino all’ultimo ad ascoltare il comizio: dal candidato dei grillini Cancelleri fino al più sconosciuto dei candidati che prende la parola sul palco.
Nella puntata catanese, a pochi passi da Alfano, bastava “sfruculiare” uno come Adolfo Urso per capire quanto quelli del centro-destra siano a questo punto consapevoli di come sono cambiati i termini della gara siciliana: “lo scontro ormai non è più tra Crocetta e Musumeci ma tra Grillo e Musumeci”.
No dubt: ne vedremo delle belle fino all’ultima goccia di questa campagna elettorale nell’ex 61-a-0.
Yes We Scan ( tw: @scandura )
(Qui, via Youtube, l’audio di Alfano con l’auspicio, il gerundio e la Luna)