Aquí Madrid – Tertulias y cafésQuando la crisi abbatte i prezzi…

La crisi c'è. Inutile girarci attorno. Alla Tve Il premier Mariano Rajoy si sbraccia: «40 miliardi non sono poi così importanti, solo 4 punti del Pil» dice, all'indomani del vertice Ue che della Sp...

La crisi c’è. Inutile girarci attorno. Alla Tve Il premier Mariano Rajoy si sbraccia: «40 miliardi non sono poi così importanti, solo 4 punti del Pil» dice, all’indomani del vertice Ue che della Spagna e delle sue banche da ricapitalizzare si è occupata poco e niente
Ma intanto per le vie di Madrid è un susseguirsi di cartelli di affittasi e vendesi e in periferia gli edifici lasciati a metà non si contano più.
La sera, tra amici, si brinda, speranzosi, alla fine della disoccupazione.
Perché se c’è chi per strada mostra un cartello, specificando: «sono spagnolo e non ho soldi per mangiare», e chi rovista nei bidoni della spazzatura dei supermercati, la gente non rinuncia a ir de fiesta.
La crisi ha colpito duro e i locali giocano a ribasso per accaparrarsi i clienti: 0.70 euro per una birra e tapas gratis.
Poi c’è la catena di bar La sureña che ha spiazzato tutti: un secchiello con cinque birre da 33 cl e una porzione di calamari fritti a 6 euro. E se si vuole un mojito vicino Plaza del Angel le donne bevono gratis, gli uomini a 4 euro.
Insomma, fatta cassa comune con gli amici, a Madrid puoi bere e mangiare fino alle quattro del mattino con 6 euro in tasca.
La recessione abbatte i prezzi, ma non la movida. «Siamo abituati da sempre a uscire la sera», raccontano i madrileni. E i baristi tirano la cinghia e s’inventano nuovi modelli di marketing per far girare l’economia.
Spiccioli forse. Almeno per tirare avanti e non chiudere bottega.
Poi, di giorno, si ritrovano tutti insieme: camerieri e clienti disoccupati manifestano contro i tagli della scuola e della sanità e chiedono una gestione della cosa pubblica diversa.
Meno finanza, più economia sociale.
.

X