Nel mio primo post, analizzando le proposte delle formazioni di centro, scrivevo che “Dell’Agenda Monti ne parleremo quando la troveremo”. Si vede che Monti aveva letto il mio post (no eh?) perché nella conferenza stampa in cui annunciava la sua salita in campo (alle sue condizioni, se glielo chiedono bene, se gli piacciono le liste e qualche altra condizione) ha anticipato che l’Agenda sarebbe stata molto pink e molto green.
Quando la sera verso le 23 abbiamo potuto leggerla dopo tanto attesa, mi sono subito buttato alla ricerca di tutto questo green, lasciando che altri cercassero il pink ed eventuali altri colori. Tralascio il fatto che su twitter tutti han trovato attinenze con tutte le possibili agende, programmi e manifesti usciti finora, il che qualche perplessità sui contenuti o sui commenti me lo fa venire.
Monti (o chi per lui, ha poco importanza) dedica il paragrafo intitolato “Sfruttare tutto il potenziale dell’economia verde” alle tematiche da lui stesso definite green. Dopo una introduzione col solito stile “vogliamo la pace nel mondo” comune a tutti, si delineano le linee guida dell’agenda:
- Regole chiare e ragionevoli, con semplificazioni stile nuova AIA
- Attenzione al ciclo dei rifiuti, dalla progettazione dei prodotti fino alla chiusura del ciclo secondo modelli europei con azzeramento della discarica, in particolare favorendo l’utilizzo dei materiali riciclati dando loro valore
- Implementazione delle strategie tracciate nel Piano Energetico Nazionale, in particolare con l’idea di fare dell’Italia un hub energetico.
- Modifica del titolo V della Costituzione per riportare allo Stato le decisioni in materia di infrastrutture energetiche, introducendo il “dibattito pubblico”
Tralascio la parte dei principi generali, buoni in assoluto ma non pratici per definizione, e mi concentro sulle 4 direttive individuabili dal testo divulgato. Posso dire che sono sicuramente condivisibili, ma altrettanto chiaramente che mi sarei aspettato uno sforzo in più. Banalmente qualche indicazione di provvedimenti che possano portare a concretizzare gli obiettivi che si sono indicati. Tralasciamo anche il punto 4 che comporta una modifica costituzionale, il che lo rende quantomeno complicato da percorrere, e concentramoci sugli altri 3 punti.
Regole chiare e ragionevoli sono necessarie come il pane. Ci mancherebbe, anni per avere una autorizzazione sono un vero scandalo ed un freno micidiale all’economia reale. Ma come le otteniamo? Revisione della legge 387/03? Revisione della legge 241? Revisione del TU Ambientale? Tocchiamo solo i procedimenti ambientali o tutti quelli amministrativi? Senza indicazioni di questo genere, resta più che un obiettivo una dichiarazione di intenti.
Ciclo dei rifiuti: il Ministro Clini molto si era speso su questi argomenti, in particolare sui Combustibili Solidi Secondari. Poi però restano situazioni come Roma o Napoli dove i rifiuti vanno all’estero con costi assurdi per tutti, tralasciando ogni considerazione sul passato. Anche qui come si intende operare? Quali nuove norme si intendono proporre o modificare?
Piano Energetico Nazionale: questo è sicuramente il punto più qualificante e strutturato. Su questo ci sono già commenti più autorevoli dei miei. Personalmente ritengo sia stata importantissima per merito e metodo la redazione di questo documento dopo decenni di attesa, ma che ancora troppo conceda a combustibili tradizionali, abbia un’ottica eccessivamente statalista e che non contenga elementi decisivi per l’abbassamento delle tariffe, che ad oggi costituisce un peso gravissimo per l’industria Italiana. Poichè è ancora in fase di valutazione, auspico possa essere migliorato
Devo infine confessare che leggendo questo paragrafo, mi è venuto in mente il programma di Renzi sugli stessi temi, più o meno con gli stessi pregi e difetti. Qui http://www.matteorenzi.it/idee/10-idee/121-il-modello-italiano-cultura-turismo-sostenibilita potete fare voi stessi un confronto.
Insomma luci ed ombre, ed un pizzico di delusione. Se l’Agenda Monti in questa versione è un punto di partenza, è un discreto punto di partenza. Però non ha nulla di rivoluzionario rispetto ad altri documenti già visti in rete. Ad esempio tra i contendenti al ruolo di presidente del consiglio siamo al livello del programma del M5S. Mi auguro possa essere un documento aperto a contributi e miglioramenti, così da essere innovativo perlomeno nel metodo.
Infine, poiché non mi piace solo criticare, nel prossimo post vi presenterò alcune proposte su questi temi che per me possono costituire la base di un buon programma. Poi mi potrete massacrare in tutti i modi!