Un anno fa erano lacrime mentre accompagnava il feretro del padre, il Caro Leader, stroncato da un infarto dopo 17 anni al potere in Corea del Nord.
In questi giorni è facile immaginare il giovane leader nordcoreano Kim Jong-un sorridente – come nell’iconografia che di lui dà la propaganda – per il successo dell’avvenuto lancio di un razzo a lunga gittata con cui Pyongynag ha messo in orbita il suo primo satellite.
Mentre la comunità internazionale, Cina compresa, condanna il lancio, la stampa nordcoreana sta celebrando il traguardo da giorni. Come nota il Daily NK, il pezzo forte è tuttavia arrivato nell’edizione di ieri dello Rodong Shinmun, voce ufficiale del Partito dei lavoratori. Il quotidiano ha sfoderato una galleria fotografica del giovane leader che segue da vicino le operazioni.
Sigaretta in bocca, telefono in mano come se fosse lui a guidare il tutto, le immagini sono in linea con la versione ufficiale che spiega il successo con il comando diretto di Kim Jong-un intento a tenere fede agli ultimi desideri del padre Kim Jong-il.
Con meno enfasi, è il segno del consolidamento del potere del giovane Kim, figura che in un anno al potere ha saputo attirare anche una certa attenzione internazionale, già dai primi mesi alla guida del Paese eremita.
Lo scorso febbraio i microblog cinesi sono impazziti per la notizia del presunto omicidio del giovane leader a Pechino. Notizia falsa, che ha comunque costretto i corrispondenti stranieri ad appostamenti notturni attorno all’ambasciata nordcoreana, scrutando le finestre illuminate.
Kim Jong-un è inoltre succeduto al padre nella serie Kim Jong-il guarda le cose, tumblr satirico sulle visite ufficiali dei due supremi leader (la versione sul Caro Leader è entrata nella sua ultima settimana).
Negli ultimi dodici mesi molto si è inoltre discusso sulla vita sentimentale del leader, apparso in compagnia di una ragazza, poi rivelatasi la moglie, mentre altri dettagli sulla sua misteriosa vita prima dell’incoronazione a leader emergevano dalle conferenze stampa del cuoco giapponese Kenji Fujimoto, le cui memorie, un decennio fa, furono il primo segnale dell’ascesa di Kim Jong-un al potere, nella lotta intestina nella dinastia rossa che comanda il Paese da 67 anni.
Il parodistico titolo di uomo più sexy dell’anno datogli dalla rivista Onion (e ripreso come notizia vera dal sito del People’s Daily, paludato organo ufficiale del Partito comunista cinese) hanno completato l’immagine pop del dittatore.
Definizione di Kim Jong-un che il resto del mondo condivide con il nipote del giovane leader, Kim Han-sol, il cui padre, pur primogenito, fu escluso dalla successione pare per essere stato fermato a Tokyo, destinazione Disneyland, con un passaporto falso.
L’anno di Kim Jong-un si è chiuso trovando il favore dei lettori del Time nel sondaggio informale per la scelta della persona dell’anno. Pare però che la votazione online si stata taroccata dagli attivisti di Anonymous.
Ma al netto dell’ilarità e della satira che la dinastia dei Kim continua, a ragione, a ispirare, è il segno che sa comunque mantenere alta l’attenzione su di sé. Anche con mezzi più seri.