Babbo natale é già passato, se la befana non avrà più mal di schiena tra qualche giorno arriverà e ormai tutti si sono dimenticati dei Maya. Una cosa sola è certa, l’anno appena passato é stato politicamente molto turbolento. Non voglio passare in rassegna i vari avvenimenti politici che l’hanno caratterizzato. Cerchiamo di guardare avanti, con la speranza che la politica recuperi l’autorevolezza persa, dopo un’anno sabbatico concessole dal governo tecnico.
Seguiamo il percorso del sole,partiamo da est, è da li che sorge. Purtroppo non sembra sorgere altro. Una timida luce di cambiamento sembrava essere portata dal duo del “gigante e la bambina”, Crosetto e la Meloni. È bastata una convention e una settimana di gestazione per cambiare quello che sembrava essere un nuovo progetto a destra nella vecchia pizzata di missini nostalgici. Ed ecco fratelli d’Italia, che sembra assomigliare tanto a forza Italia, almeno nel simbolo. Il resto é storia vecchia, potremmo intitolarla “Silvio, il tagliatore ti tasse”.
Passiamo al centro, qui il sole é allo zenith, cioè il momento in cui i raggi sono perpendicolari alla terra e quindi più forti. Politicamente la similitudine regge se osserviamo il fermenti che di queste ultime settimane. Nasce “Verso la terza repubblica”, che inizialmente appoggia monti senza una sua candidatura. Poi Alfano fa il resto e Monti decide di salire in campo, e improvvisamente tutta quel l’area sembra aver trovato la sua stella polare. Il cavallo apparentemente vincente, o sicuramente determinante per la maggioranza parlamentare, fa gravitare intorno a se soggetti che di punto in bianco sono scontenti del proprio partito e cambiano maglia.
Arriviamo a ovest e il sole inizia a tramontare. Il PD di Bersani vince e convince nell’affluenza alle 4 primarie (almeno in Lombardia). La sua esistenza é messa a dura prova da quella fetta di renziani che delusi dalla sconfitta potrebbero non votare più per il figlio del benzinaio. Dall’altra parte la sfida é convivere con una contraddizione interna ben descritta da ichino in un’intervista alla stampa: correre su e giù per l’Europa dai principali esponenti della sinistra affermando che l’agenda Monti non verrà abbandonata, per poi allearsi con Vendola, l’antimonti in senso assoluto, e lasciare che Fassina faccia le sue sparate contro la politica economica del professore. Le elezioni probabilmente lo premieranno, ma bisogna cominciare a pensare oltre la campagna acquisti in vista del 24 Febbraio, serve un progetto a più ampio respiro.
Il sole è tramontato, ma c’è chi vive di notte oppure , vista in un’altra ottica, non ha bisogno del sole perché brilla di luce propria. Grillo e i grillini presentano il loro programma e la loro squadra, scelta democraticamente da 3mila votanti ovviamente sul web, dove si erano presentato più di 20mila candidati, uno con un video di presentazione più originale dell’altro (dal semplice ufficio come sfondo alla spiaggia deserta e il video girato su un albero rinsecchito). Si passa poi al popolo arancione, guidato dal dimissionario, anzi in aspettativa, magistrato Ingroia. Perché si sa mai, dovesse andar male sia mai rimanere disoccupati. Ingroia è appoggiato dallo spennacchiato Di Pietro, che dopo il servizio di Report, non sa più come fare per mozzarsi quel dito indice che da vent’anni puntava contro gli altri. Il sole serve a tanti, ma la vita notturna (elettoralmente parlando) fa gola sempre a più gente.
Se questa situazione vi sembra già complicata adesso, al 2 di gennaio, figuriamoci tra due mesi e mezzo. Buon anno a tutti.