In controtendenza con la spending review e i costumi morigerati dell’era Monti, impazzano gli spot che aggiornano il catalogo epifanico delle (cosiddette) “calze”, sempre più ipertrofiche e sempre meno calze: a breve cambierà il supporto, se andiamo avanti così, oppure le dovranno chiamare “calze di Polifemo”; stamattina in tv ne ho visto una più grande del bimbo che la portava (o brandiva? In caso di caduta ucciderebbe l’amichetto di giochi…).
Senza voler fare reducismi («ah, ai miei tempi») o menate pauperiste del tipo «il-Natale-è-il-trionfo-del-consumismo», mi sono chiesto cosa fosse rimasto non dico del carbone, ma delle caramelle e dei Kinder dei «miei tempi», appunto. Sì perché le calze della Befana 2013 possono contenere anche macchine (non proprio modellini)! La cosa mi ha sorpreso più di quando mi sono imbattuto nella cosiddetta “Barbie-sofa”, laddove la parola “sofa” forse per una questione di opportunità è stata preferita alla parola “escort”: praticamente una baby accompagnatrice con tacco 12 e microgonna modello giro-topa – segno dei tempi – e già “pronta per l’uso” spalmata sul divano come si presenta.
Messaggi subliminali a parte, il bombardamento continuo da produci-comsuma-crepa che sta divorando l’uomo moderno (e soprattutto l’homo tecnologicus) si adatta ancora di più alla generazione under 10, e massimamente under 5, creando aspettative vorticose che vengono puntualmente deluse – sebbene noi genitori ce la mettiamo tutta per alimentarle.
La grande, per dire, il 24 s’è svegliata già incazzata perché non nevicava. Mentre da ieri mi chiede quand’è che arriva Pasqua… Nel frattempo spero che non si accorga dell’esistenza della “Barbie-sofa”, e che la sua Befana non sarà magari una milf o una cougar con la Smart al posto della scopa, l’abbigliamento della bambola di cui sopra e il naso senza porro, rifatto come le tette. Una festività ci seppellirà.
2 Gennaio 2013