Giovani e talentuosi: sono i protagonisti di “Freaks”, la prima webserie fantasy italiana che spopola anche in tv
Una cricca di ventenni romani. C’è il caschetto corvino timido e un pizzico saccente, c’è la ragazza acqua e sapone pragmatica ma irascibile, c’è il fancazzista che vive alla giornata, c’è la giovane criptica ma determinata, e c’è pure lo sfigato con un quoziente intellettivo che rasenta il peso di un’anoressica.
Loro non si conoscono. Le loro vite finiscono per incrociarsi per quella che sembrerebbe pura contingenza. E appena l’incontro si consuma, nel cuore di una convulsa notte capitolina, i loro destini rimangono indissolubilmente legati. Tutto per via di poteri sovrannaturali.
Non è granché originale il punto d’avvio di “Freaks”, la webserie di Deejay Tv. Non per un pubblico giovanile pasciuto a pane e serialità tv americana. Fortuna che già con la seconda puntata, ricamando con maniacale accuratezza le fila del racconto, si redime: tra un viaggio nel tempo e un mostro incappucciato, emerge prepotentemente una componente mystery fino ad allora sapientemente occultata.
Non solo, fa di più: si lancia nella spericolata missione “svecchia-fiction”, ricorrendo a recitazione naturalistica, una regia dinamica che fa massiccio impiego di steadycam, una fotografia giocata su tinte fosche e una narrazione di ampio respiro, mai lineare, in perfetto stile serial USA. Roba da far gola alle produzioni Rai e Mediaset, sciatte e barbose, dove i giovani sono anche tratteggiati coi cliché alla Moccia, frivoli ed esibizionisti. Il quadretto che invece il fantasy “Freaks” ne restituisce è paradossalmente più realistico: ragazzi attanagliati da dubbi e insicurezze che si danno all’affannosa ricerca di risposte. Un’immagine in cui il cinefilo di bocca buona potrebbe ravvisare anche un’arguta metafora: la ricerca della verità e delle origini dei poteri come lotta dei giovani per conquistarsi un posto, un lavoro, in un Paese vecchio e stantio, dal futuro incerto.
Tanti e gustosi sono, insomma, gli ingredienti rimestati dallo youtuber Guglielmo Scilla, qui in veste di autore e interprete (è Marco, il belloccio impacciato), e dalla squadra di colleghi, Ilaria Giachi (l’enigmatica Giulia), Claudia Genolini (la realista Viola), Andrea Poggioli (lo svagato Andrea), Claudio Di Biagio (l’istrionico Silvio), Giampaolo Speziale (il combattuto Gabriele) e Matteo Bruno (fotografo, regista e produttore). Una viscerale passione per cinema e serie tv, la loro, che li ha proiettati dritti al Telefilm Festival 2011, insigniti del titolo di “miglior fiction italiana”. E nel 2012, dopo aver macinato un milioncino di visite su Youtube e sul sito ufficiale freakstheseries.com, è arrivata la consacrazione televisiva: sotto l’egida di Deejay Tv, mettono a punto un secondo ciclo ancor più accattivante, epurato di tutte quelle (poche) pecche stilistiche di cui difettava la prima serie. Il risultato si eleva a un connubio di fantasy e thriller ben calibrato, con l’imporsi di un big bad, uno scienziato senza scrupoli risoluto ad accaparrarseli come cavie, che era solo apparso nel cliffhanger di fine stagione, nel 2011.
“Freaks” è una boccata d’aria fresca, quel prodotto inedito che latitava sugli schermi nostrani. Ma guai a bollarlo come “telefilm”. <<Freaks resta una serie web, sviluppata per gli internauti e in onda sempre e soprattutto sul web, tant’è che durante la trasmissione su Deejay Tv, la puntata è disponibile anche in streaming sul nostro sito>>, puntualizza fermamente Scilla nei video su Youtube. Non che la fiducia accordata dalla rete di Linus non li lusinghi, anzi: hanno infatti preso parte ad altri progetti televisivi (la Giachi conduce il talk show in seconda serata “Late Night with The Pills”, Scilla è al timone di “30 gradi di separazione”). Una rivalsa, quella di giovani e talentuosi sul tubo catodico, che non può non accendere una flebile speranza. Della serie: se il rinnovamento non giunge dalla politica, arriva dalla tv.