Pubblica Amministrazione: come compra e quando pagaIl Governo ha perso la Bussola?

Trasparenza della Pubblica Amministrazione (P.A.), quante volte abbiamo sentito parlare di questo principio quale presupposto di legalità per gli enti pubblici che gestiscono le nostre risorse. Il...

Trasparenza della Pubblica Amministrazione (P.A.), quante volte abbiamo sentito parlare di questo principio quale presupposto di legalità per gli enti pubblici che gestiscono le nostre risorse.

Il 22 gennaio sono stati approvati dal Governo, nel corso dell’ultimo Consiglio dei Ministri, due Decreti Legislativi in attuazione della legge anticorruzione varata nel novembre scorso (L. 192/2012).

Seppur presente in uno dei due provvedimenti, non tratterò la questione della pubblicità delle situazioni patrimoniali di politici per concentrarmi invece sull’attuazione del principio generale di trasparenza.

Il testo normativo prevede l’accessibilità totale delle informazioni che riguardano l’organizzazione e l’attività delle P.A. anche attraverso la presenza dei dati e delle informazioni sui siti istituzionali. In questo modo, oltre che entrare a conoscenza delle azioni effettuate dai vari enti, si cerca di dare un impulso alla partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica.

Tutto giusto, ma a questo punto mi sorge un dubbio, e l’iniziativa la Bussola della Trasparenza dei siti web promossa dal Ministro Patroni Griffi, che fine ha fatto? Sul sito si legge che “si tratta di un’iniziativa in linea con i principi dell’Open Government ed in particolare mira a rafforzare trasparenza, partecipazione e accountability”.

Incuriosito, sono andato a farmi un giro per il sito web ed in particolare ho osservato la classifica delle Aziende Sanitarie Locali. A parte il numero dei partecipanti, piuttosto esiguo considerato il bacino potenziale a livello nazionale, c’è una considerazione che mi sorprende: basta soddisfare la metà degli indicatori previsti (ASP Agrigento 21/43) e si è tra i primi dieci della classifica.

Insomma, le norme e i buoni propositi certo non mancano ma i risultati stentano ancora ad arrivare. Speriamo che in un futuro, magari non tanto lontano, tutto ciò prenda la piega giusta e diventi pratica comune da parte delle amministrazioni pubbliche rendere effettivamente conto ai cittadini dei propri atti.

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