Tutto comincio due anni fa, con il referendum del 2011. Dopo un periodo piuttosto lungo in cui lo sconto del 60% per gli elettori fuori sede dislocati su territorio nazionale non risultava così conveniente da permettere un viaggio di andata e ritorno senza accendere un mutuo in presenza di treni AV (sperimentato con le elezioni comunali di maggio 2011: comprai un biglietto a tariffa scontata e uno ryanair per il ritorno, spendendo meno che con lo sconto previsto), finalmente l’azienda trovò un accordo con l’allora Ministero degli Interni: le tariffe venivano scontate sull’intero importo del biglietto dei treni a lunga percorrenza, e non più del 60% ma del 70%. Questo fece sì che il mio viaggio di andata e ritorno Roma-Milano venisse a costare poco più di 56 euro. Totali.
I temibili pendolari di questo blog erano ancora un’idea nella mente di un qualche Divino Paranoico, così ne parlai sull’Ufficio Reclami.
Ora, come tutti sappiamo bene (e come facciamo a dimenticarcene, con tutta la brutta gentaglia che passa il tempo in televisione, sui giornali, su twitter, su facebook e in giro per blog a discutere di campagna elettorale?), il mese prossimo, esattamente il 25 e 25 febbraio, ci saranno le elezioni. I più fortunati dovranno votare solo per le Politiche. Gli sfigati che tornano in regioni dove le giunte sono state sciolte per dimissioni provocate da beceri motivi si troveranno invece con discreto numero di schede elettorali su cui apporre la loro crocetta o da annullare, secondo coscienza.
Io a sto giro torno a votare, è passato il periodo, breve a dirla tutta, in cui mi rifiutavo di votare il meno peggio. Ogni tanto l’adolescenza deve finire. Quindi ho prima cercato tariffe utili, tipo a 9 euro, per tornare a casa senza spendere uno sproposito.
A parte che erano già partite per altri lidi, però le tariffe scontate, tipo Supereconomy, hanno un piccolo problema di fondo. Se per un qualunque motivo perdi il treno o non puoi usare il biglietto, non è rimborsabile e soprattutto ne devi fare uno nuovo accontentandoti della tariffa rimasta a disposizione.
E attualmente sono disoccupata. Un po’ mi scoccia dover ripagare un biglietto, magari intero.
Invece il biglietto a tariffa elettorale permette cambi illimitati prima della partenza del treno e un cambio entro l’ora dopo la partenza. Così si scongiurano fastidiosi inconvenienti.
Quindi ho ricercato la news di due anni fa, augurandomi che le tariffe al 70% non fossero un’una tantum. Oh, la news diceva testuali parole:
Grazie allanuova convenzione siglata con il Ministero dell’Interno – in vigore dal 1° giugno – gli elettori potranno ottenere, esclusivamente per viaggi di andata e ritorno di seconda classe, una riduzione del 60% sul prezzo dei biglietti per treni Regionali e del 70% del prezzo Base previsto per tutti i treni del servizio nazionale (Alta Velocità, Eurostar, Eurostar City, Intercity, IC Notte, Espressi e servizio cuccette).
La prima occasione per approfittare delle nuove percentuali di risparmio saranno i referendum del 12 e 13 giugno.
La prima occasione. Ce ne dovevano essere altre in previsione, no?
Però io sono come San Tommaso. Se una cosa non è codificata in una normativa ufficiale, non mi fido. Quindi chi mi dimostrava che dopo due anni gli accordi non fossero stati rivisti?
Chiedere ad altre persone che avevano nel frattempo fruito della stessa normativa era complicato. E lungo. Bisognava mettere un post qui o su facebook, tarare i ‘mi ha detto mio cugino’ probabili, e poi chiedere direttamente a Trenitalia.
Così ho scelto di parlare direttamente con Trenitalia risparmiandomi tutta la trafila.
Sabato ho mandato un messaggio su twitter al nostro amico @fsnews_it.
Prima di dare in escandescenze perché non ha risposto nell’arco di mezzo minuto ho atteso. Si sa che il sabato e la domenica, soprattutto nei momenti di emergenza neve come è questo, le priorità sono altre. Poi non avevo la minima intenzione di correre a comprare un biglietto in stazione (le agenzie di viaggio non lavorano, il week end) proprio ieri e l’altro ieri.
Stamattina la risposta è arrivata, puntuale come sempre e con link che porta alla normativa.
Ho pensato bene di proporvi lo screenshot dello scambio avuto con @fsnews_it:
Ovviamente quello che interessa me è il link per gli elettori fuori sede su territorio nazionale, ma esistono anche tariffe per chi è temporaneamente all’estero, in Paesi che permettono di raggiungere l’Italia in treno.
Preciso che lo sconto del 70% è sui treni a lunga percorrenza, mentre per i treni regionali permane lo sconto del 60% previsto da sempre.
Qualunque altra informazione si trova dentro i PDF raggiungibili dal link. Leggeteli attentamente, mi raccomando. E controllate di avere con voi la tessera elettorale!
Allora, a questo punto direi che Trenitalia ha fatto il suo dovere e ora tocca a me fare il mio. Comprerò il mio bravo biglietto a tariffa agevolata e andrò a mettere le mie brave crocette.
Mi sorge spontanea una domanda. In tutto ciò, Italo, come si comporterà? Scriveva qualcuno altrove che nel caso degli studenti Erasmus che non possono votare dall’estero Ryanair potrebbe approfittare della situazione (Ryanair come tutte le compagnie aeree low cost private, oserei dire). Magari anche Italo potrebbe farci un pensiero, alla tariffa elettorale per quei giorni…
L’Elettrice Fuori Sede Julka