Rotta verso il mercatoDopo Parigi, anche Londra vota sì al matrimonio gay

In pochi giorni, dopo la Francia anche nel Regno Unito il Parlamento ha votato a favore del matrimonio gay. La differenza è che Londra ha un Governo di destra, non i sanculotti al potere. È vero ch...

In pochi giorni, dopo la Francia anche nel Regno Unito il Parlamento ha votato a favore del matrimonio gay.

La differenza è che Londra ha un Governo di destra, non i sanculotti al potere. È vero che solo 127 dei 303 parlamentari conservatori hanno votato a favore della proposta di Cameron, ma a loro e ai liberali si è unita la sinistra compatta.

Il tema è invece clamorosamente assente dalla nostra campagna elettorale, come qualsiasi altra questione che possa andare in conflitto con le gerarchie cattoliche, che nessuno dei nostri cento partiti osa contrastare.

Montecitorio e Palazzo Madama sono enti inutili, perché le decisioni sui temi etici vengono prese nei palazzi vaticani e ai cittadini italiani non viene concessa alcuna possibilità di esprimersi.

Se nella destra nostrana ci si potrebbe aspettare solo qualche elemento isolato a favore, anziché una consistente minoranza, la sinistra che nel resto d’ Europa è unanime da noi si nasconde.

Il risultato è che, se le robuste mani di Draghi possono contenere lo spread, nulla frena l’ ampliamento del gap sociale fra noi e quell’ Europa che si prende ad esempio solo quando fa comodo.

Bersani, se ci sei batti un colpo. Il conservatore Cameron è più rivoluzionario di te.

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