Uno tsunami vi seppellirà. Poteva essere lo slogan di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle sulla politica italiana. D’altronde lo diceva l'(ormai)ex comico che i politici non capivano cosa stava accadendo e cosa li avrebbe aspettati. Un risultato che ha dell’incredibile, facendo arrivare il M5S in testa alla Camera come “partito” ottenendo più del 25%. In Sicilia al 30%, nella provincia di Trapani addirittura 40…il messaggio è chiaro anche nel profondo Sud.
Ora i “cinquestellini” hanno una grande responsabilità, minore solo a quella che dovrà sobbarcarsi Bersani. Il leader del Pd (continuamente sbeffeggiato per i suoi toni dimessi, ma la situazione è molto pesante) dovrà dimostrare che il Pd ha la forza di resistere a questo tsunami politico e la voglia di fare della democrazia e della sua applicazione un programma politico da realizzare seriamente. Sarà dura perché la situazione non è gestibile.
Grillo sembra che non veda l’ora che Bersani, invece di imitare quanto sta accadendo in Sicilia (un rapporto tra il presidente di regione Rosario Crocetta e il M5S per le riforme da votare all’Assemblea siciliana), punti a una nuova grande coalizione con Berlusconi e Monti, per completare il piano di tagli per la salvaguardia finanziaria dell’Europa intera.
Eppure non sono in pochi a chiedere che invece si discuta democraticamente se valga la pena votare la fiducia a Bersani in cambio di alcune riforme tanto cercate da Grillo nei suoi “comizi”. Tanto da spingere una ragazza, Viola Tesi, a lanciare un appello a Grillo e ai cinquestelle e una petizione (link) che sta avendo un grande successo (alle ore 12 circa 91mila adesioni).
“Un salto nel vuoto con noi o un suicidio assistito con loro” ha ripetuto in continuazione Grillo nel suo tour italiano. Ora è tempo di capire se il salto nel vuoto fosse figurativo per intendere un rischio da intraprendere per un’iniziativa nuova oppure reale, per fracassarsi sugli scogli in fondo al burrone. E l’unico modo pratico per decidere è il voto della fiducia su alcuni punti e successivamente riandare al voto.
P.s.: Ho visto che dopo le dimissioni del direttore de Linkiesta Tondelli e il cambio di linea giornalisti e blogger hanno reagito anche con dimissioni e chiusura dei blog. Capisco la sana decisione, io ho bisogno di tempo per riflettere, nel frattempo continuerà a portare la mia etica (che ritengo buona) attraverso le parole, sperando che riescano comunque ad essere utili. Comunque sono dispiaciuto per questa situazione, Linkiesta stava crescendo e certe prese di posizione dei “capoccia” hanno nuociuto.