FuoriserieHouse of Cards, la serie che potrebbe cambiare la tv

C’è Kevin Spacey, il premio Oscar di American Beauty. C’è un pilot con una regia d’eccezione, quella di David Fincher (Fight Club, Il curioso caso di Benjamin Button, Seven, The Social Network solo...

C’è Kevin Spacey, il premio Oscar di American Beauty. C’è un pilot con una regia d’eccezione, quella di David Fincher (Fight Club, Il curioso caso di Benjamin Button, Seven, The Social Network solo per citarne alcuni). C’è la politica, tanto in voga nella serialità televisiva di questi ultimi anni (Scandal, The Good Wife, Boss, Nashville, Veep, The Killing, etc). Ma non sono i volti noti, stavolta, al centro dell’attenzione né tanto meno il tema affrontato. House of Cards, nuovissima serie tv americana, potrebbe rivoluzionare sul serio il nostro modo di guardare la tv. E’ infatti la prima serie ad essere stata prodotta in toto da Netflix.

Per chi non lo sapesse Netflix non è un network tv, bensì una realtà americana concreta (già attiva anche in altri paesi, come Svezia, Norvegia, Finlandia, Regno Unito, Danimarca, Irlanda e in procinto di arrivare in Italia), un colosso di streaming on line on demand, che permette di vedere film e serie TV a un modico prezzo mensile.

Per House of Cards, Netflix ha fatto un investimento non da poco: 100 milioni di dollari per la produzione di due stagioni. Stiamo parlando di una cifra che, giusto per fare un paragone, è simile a quella spesa per un colossal del calibro di The Hobbit. E con questa cifra Netflix si è assicurato un posto nella Storia: ha prodotto la serie TV più cara per internet.

House of Cards cambia le regole in tavola: basta tv, ma computer; dite addio alla puntata settimanale, ma tutte e 13 le puntate della prima stagione rilasciate in un unico colpo, così da consentire a chiunque di godervi con le proprie tempistiche. Sono già online, il pilot in modalità free anche per i non abbonati.

Quotidiani, magazine, riviste: tutti sono sull’attenti, come dimostrano i titoli di giornalisti e blogger di tutto il mondo in questi giorni.

“House of Cards” and the Decline of Cable (The New Yorker)

Netflix, ‘House of Cards’, and the Golden Age of Television (The Atlantic)

Gorging on House of Cards: how Netflix has turned binge TV viewing mainstream (The Telegraph)

Can House of Cards Help Netflix Take on HBO and the Other Cable Giants? (Time)

Netflix’s House of Cards invites TV viewers to binge – but are we ready? (The Guardian)

La decisione di Netflix di bypassare le reti tradizionali e i mezzi classici, rilasciando un programma che può essere visto e assaporato tutto in una volta è una delle più grandi sfide ai tradizionali modelli di consumo televisivo. Lo stesso ceo di Netflix, Reed Hastings, ha affermato che in caso di successo questa sarà ricordata come una tappa fondamentale: “nel giro di un paio di anni, quando la internet TV sarà cresciuta davvero, si guarderà indietro come a un punto di svolta”, ha detto. Se la serie dovesse avere successo le grandi TV via cavo dovranno ripensare alle loro strategie, spostandosi sempre di più sul web, trasformando completamente la visione che sino ad ora abbiamo della serialità televisiva.

A tutto questo si aggiunge una serie che sin dal pilot mostra tutto il suo desiderio di innovazione: la sceneggiatura è sublime, la recitazione perfetta e la tecnica di indurre il protagonista a rivolgersi, di tanto, al telespettatore guardando in camera è assolutamente azzeccata. Certo, è una serie di nicchia. E la più grande incognita la fornisce il mezzo. La domanda che si pone il The Guardian è più che legittima: noi siamo pronti? Non posso rispondere per tutti, ma dal mio punto di vista non posso che dire “certo che sì”.

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