C’è quaresima (tipo rivedere in giro Romano Prodi e sentire un “giovane” candidato alla presidenza della Regione Lombardia rispolverare il solito 25 aprile) e quaresima. Ieri il capitano della nazionale italiana Sergio Parisse è stato espulso per aver insultato l’arbitro: match di campionato francese tra Stade Francais e Bordeaux, vinto poi dai parigini per 30-14 (e nel tabellino c’è una meta proprio di Parisse), la terza linea alla fine del primo tempo si vede sventolare il cartellino rosso dal giudice di gioco Cardona. Si sa poco a riguardo: il giocatore a fine garà ha dichiarato di non aver assolutamente insultato l’arbitro che a sua volta ha detto ai microfoni di Canal + che l’azzurro si sarebbe addirittura espresso in inglese nel mancargli di rispetto. “Sta facendo un grande errore, monsieur”, le parole di Parisse a colloquio con Cardona ascoltate in diretta televisiva. A onor di cronaca, l’arbitraggio di Cardona non è stato brillante: la stessa meta di Parisse è partita da una rimessa laterale battuta velocemente, ma adoperando un pallone consegnato dai raccattapalle, mentre il gioco dovrebbe riprendere utilizzando lo stesso ovale calciato fuori.
Tant’è: a termini di regolamento, la squalifica per un fatto del genere può andare dai 40 giorni ad un anno.
In attesa del responso che arriverà a giorni della giuria chiamata a pronunciarsi, il ct Jacques Brunel ha aggiunto al gruppo Mauro Bergamasco per rimpiazzare l’eventuale squalificato Parisse: sabato all’Olimpico l’Italia affronterà il Galles nel terzo turno di 6 Nations e i gallesi scendono a Roma dopo aver interrotto il filotto di otto sconfitte di fila contro la Francia – che è ancora a secco in questo torneo e sarà di scena a Londra contro l’Inghilterra per Le Chelem, il faccia a faccia tra le due sponde della Manica. Chiamala quaresima.