Io viaggio in treno… purtroppoMilano Centrale e la fu sala d’aspetto

Una vita fa ero innamorato di una ragazza bella e complicata. Nessuno dei due viveva vicino, così ci demmo appuntamento in Stazion Centrale a Milano, nel giugno 2006. Forse il mio destino da pendol...

Una vita fa ero innamorato di una ragazza bella e complicata. Nessuno dei due viveva vicino, così ci demmo appuntamento in Stazion Centrale a Milano, nel giugno 2006. Forse il mio destino da pendolare era ben chiaro già allora.
Lei era una ragazza bella, intelligente, con un carattere non semplice e completamente negata per il mondo ferroviario, i treni, le linee e le coincidenze. La aspettai così per qualche ora, leggendo un libro di Vittorio Messori ed Aldo Cazzulo su Torino, nella sala d’attesa di Milano Centrale. Questa è una foto in bianco e nero che ho trovato su un ottimo sito, che poi vi linkerò.



Di quel caldo pomeriggio ricordo molte cose, molte non piacevoli, ma di quella lunga attesa ho impressa in mente la bellezza pesante e decò delle panche e delle luci, e le linee nitide dei dipinti murali, che scopro solo oggi essere “le piante delle città d’Italia dipinte dal pittore futurista Marcello Nizzoli
Domenica sono rimasto ad aspettare una coincidenza a Milano Centrale per circa due ore e mezza e ho puntato diretto alla sala d’attesa. Adesso in quello che si chiama “Centro commerciale Stazione di Milano Centrale” c’è un negozio della Saturn.
I viaggiatori possono aspettare nella Galleria.

Questa volta, al pensiero anche dello scempio artistico compiuto, non ho parole da scrivere, se non di maledizioni alla “modernità”. Ottenendo poi vibranti proteste inutili: Assalto in Centrale per il rientro ma la sala d’aspetto non c’è più
Questo il sito dettagliato sulla distruzione di un patrimonio di arti applicate: http://web.tiscali.it/stcentrale/notizie.htm
Dedico infine questo post alla bella ragazza del 2006, che nel tempo è diventata una bella donna ed una carissima amica, sempre un po’ complicata ed appena più disinvolta coi treni.
Franz J.

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