San Valentino, la festa di ogni cretino che crede di essere innamorato e poi ci rimane fregato.
Quanta verità in una cantilena/ filastrocca che si impara intorno ai 6 anni.
Sì, l’amore spesso frega, è un sentimento forte, irrazionale, totalizzante, accecante e governato da molecoline bastarde (lo avevo già detto, lo so.) Ci sono racconti forvianti come le favole che ci portano a credere nel vissero felici e contenti (sì, avevo già detto anche questo) e esperienze che queste speranze le annullano, le disintegrano, le annientano. Fin da piccoli riceviamo segnali che ci permettono di prepararci all’approccio con l’amore.
Ed è proprio questo il problema, non il sentimento di per sé, come ci si approccia ad esso.
L’essere umano dal momento in cui desidera, e quindi si crea delle aspettative, instaura un processo irreversibile che sicuramente lo porterà ad essere scontento, salvo rare (molto rare) situazioni in cui queste aspettative verranno soddisfatte. Basterebbe prendere consapevolezza di questo e godere delle piccole conquiste. (Banale e facile a dirsi, già.)
Forse abbracciare un’ideologia tendente al pessimismo potrebbe essere la soluzione: se non ci si aspetta nulla di buono si avranno sempre delle belle sorprese; gli ottimisti invece verranno sempre delusi, la possibilità che vada sempre tutto per il verso giusto penso abbia una grossa tendenza a propendere allo zero, ma come si fa a non lasciarsi trasportare dall’entusiasmo? Non lo so.
So però che tutto quello che ha portato ad accrescere il mio cinismo e la mia perplessità sull’effettiva esistenza del partner ideale (sempre da intendersi non in senso assoluto) non è stato abbastanza forte da farmi odiare San Valentino.
Ovvio, tutta la parte commerciale e inutile delle smancerie, dei frufru e dei pucci pucci la aborro, ma questo in ogni singolo istante della mia esistenza, non a causa di un unico giorno.
La banalità del “dovrebbe essere San Valentino tutto l’anno” l’abbiamo sentita tutti e in tutte le salse, sicuramente è vero ma esiste la vita vera e, no, San Valentino non è tutto l’anno. Così come non è Natale, in cui siamo tutti più buoni, Capodanno dove bisogna divertirsi a tutti i costi, Ferragosto o estate in generale in cui a tutti i costi si deve baccagliare, beccare, limonare e… (Mi placo.)
Per fortuna che esistono momenti che ci ricordano qualcosa: chi siamo o chi dovremmo essere, cosa facciamo o cosa dovremmo fare, cosa proviamo o cosa VORREMMO provare.
Siamo alle solite: filippiche, polemiche, incapacità di tacere e tutto per dire che siamo tutto quello che abbiamo passato e nonostante questo tutto ci dobbiamo credere.. “Nella vita si diventa grandi nonostante.”
“Innamoratevi!”
Di una persona, di una cosa, di un’ animale, di una situazione, di uno stato d’animo, di una passione, di un paesaggio, di un colore, di un suono, di un profumo.. Di qualunque cosa ma amate!
“Non abbiate paura a soffrire, tutto il mondo soffre.”
Non esisterebbe amore senza odio e senza sofferenza.
Non facciamoci prendere dai cliché di questa ricorrenza; che siate in coppia o soli prendete come scusa questo giorno, o i prossimi, per amare. Voi, gli altri. Un pensiero, una telefonata, un bagno caldo, quella ricetta che da molto si voleva provare o quel ristorante o quel posto, quel film che amiamo e ci fa sognare, un po’ di tempo per noi. Un noi inteso come te e me insieme ma anche come noi stessi abbandoniamoci a un sorriso, una coccola e, perché no, anche un regalo.
Si può essere acidi, cinici, polemici magari anche un po’ indisponenti (io sono portatrice sana ti tutte queste “doti”) ma non facciamoci ingannare, per quanto faccia male, tutti amano e tutti continueremo ad amare.
Non abituatevi a leggermi così ma oggi ci sta!